Superlega, Gasperini: “La legge deve essere uguale per tutti. Noi abbiamo i conti in ordine”
"La legge deve essere uguale per tutti". Concetto semplice, semplice. Gasperini lo usa per spiegare con chiarezza il suo pensiero sulla rivoluzione della Superlega durata lo spazio di una notte e smontata, pezzo dopo pezzo, dall'esodo delle inglesi, dal battage mediatico, di tifosi e dell'Uefa contro lo strappo dei 12 club che – spalle al muro per problemi economici – avevano pensato di farsi un campionato su misura, coniugando spettacolo e bilanci. Salvando i loro bilanci, gravati non solo dall'emergenza scaturita per i mancati introiti della pandemia ma soprattutto per una gestione improvvida, adesso che si trovano a ballare sull'orlo del precipizio. Un trofeo per ricchi che piangono e provano così a evitare dissesto finanziario e fallimento come unica soluzione al ridimensionamento dei costi.
La ‘dea', rivelazione in Serie A come in Europa (grazie al cammino in Champions in questi ultimi anni), è uno degli esempi virtuosi che l'avvicina – sia pure con le dovute proporzioni di gestione e di mezzi – a una super potenza come il Bayern Monaco. Negli ultimi dieci anni la società bavarese è quella che tra le big è riuscita a vincere, fare impresa ma senza indebitarsi fino al collo.
Sento dire che certe idee nascono per necessità economiche – ha ammesso Gasperini durante la conferenza stampa che precede la gara col Bologna -. Eppure tutte queste società hanno già tanto denaro… Noi, l'Atalanta della famiglia Percassi, abbiamo sempre avuto i conti in ordine. E credo che la legge debba essere uguale per tutti.
Obiettivo secondo posto. Gasperini lo proclama senza alcun timore scaramantico. Il pareggio (e le occasioni sprecate all'Olimpico contro la Roma) raccolto nell'ultimo turno di campionato ha rallentato la marcia dell'Atalanta. Posizioni e distacchi in classifica sono tali da lasciare tutto i bilico nella corsa al podio Champions. Il tecnico, però, vuole di più.
L'anno scorso abbiamo mancato il secondo posto all'ultima partita. Adesso abbiamo 6 partite a disposizione e dipende solo da noi. La classifica è molto corta. Dovremo dare il massimo, a cominciare dalla zona gol… Gli attaccanti, a partire da Ilicic, devono cambiare marcia. Se vuoi stare ad alti livelli devi riuscire a superare questi ostacoli.