Sullo scudetto si devono sciacquare la bocca, Bonucci: “Perso solo per demerito nostro”
La Juventus che in campionato ha rialzato la testa, ritrovato il passo giusto è attesa da un doppio confronto che ha un valore altissimo. Mercoledì sera contro lo Zenit San Pietroburgo può ipotecare la qualificazione agli ottavi di finale e mettere il cappello sul girone. Domenica sarà di scena a San Siro nel posticipo della nona giornata di Serie A per la sfida con l'Inter, una gara che non sarà mai come le altre. Lo chiamano il derby d'Italia ma negli anni è diventato molto di più considerato il corredo accessorio di rivalità, polemiche e duello senza esclusioni di colpi.
È stato il club nerazzurro a spezzare il dominio incontrastato dei bianconeri impedendo loro di completare un decennio di titoli consecutivi. La coccarda tricolore l'appuntò sul petto un ex amico/nemico, Antonio Conte, che capitalizzò al massimo la forza della rosa e l'ennesimo anno di sbandamento della vecchia signora nonostante CR7. Leonardo Bonucci è già in clima partita, pronto a ripetere quel gesto iconico della sua esultanza: sciacquatevi la bocca che mima gonfiando le gote e mulinando il dito davanti al viso. Parla dello scudetto perso ma non nomina mai l'Inter.
L'anno scorso abbiamo vinto due trofei – ha ammesso nell'intervista a Prime Video – ma non abbiamo coqnuistati lo scudetto soprattutto per demeriti nostri più che dei meriti di chi poi ha vinto.
È una Juve diversa. C'è di nuovo Allegri in panchina ma Cristiano Ronaldo è andato via. Lo ha fatto senza nemmeno voltarsi, pronto per imbarcarsi sul primo aereo che lo avrebbe (ri)condotto in Inghilterra. Sembrava dovesse andare al City, è stato il Manchester United a riprenderlo. Bonucci cancella il periodo del portoghese, un investimento che a conti fatti ha spostato gli equilibri in senso negativo sul bilancio economico e sportivo per il flop in Champions.
Abbiamo rispettato la sua scelta – ha aggiunto il difensore bianconero e della Nazionale -. L'anno scorso la squadra giocava tutta per lui, adesso il gruppo deve ritrovare quello spirito che lo ha caratterizzato prima del suo arrivo a Torino.