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Sull’Italia si abbatte l’anatema dalla Francia: “Insultare Zidane non poteva restare impunito”

Dopo l’eliminazione dell’Italia dai playoff Mondiali non è passato inosservato un tweet pubblicato poco dopo il triplice fischio dell’arbitro transalpino, Turpin, e poi rimosso. Tutto è iniziato con una testata e un incantesimo che dura da 16 anni.
A cura di Maurizio De Santis
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La testata di Zidane a Materazzi ai Mondiali del 2006, gli ultimi vinti dalla Nazionale allora allenata da Marcello Lippi.
La testata di Zidane a Materazzi ai Mondiali del 2006, gli ultimi vinti dalla Nazionale allora allenata da Marcello Lippi.

Un tonfo fragoroso. La sconfitta dell'Italia in casa, al 92°, contro la Macedonia del Nord che ha pensato solo a difendersi e fatto solo 2 tiri in porta è stata deflagrante. Ha generato il boato di sberleffi, critiche e attacchi di quanti non aspettavano altro per ribadire che la vittoria degli Europei era stata un bluff, un furto, immeritata. Hanno cominciato gli inglesi che – dopo un'estate passata a mordere mani e gomiti per gli smacchi subiti nel calcio e nell'atletica alle Olimpiadi – non hanno perso tempo lanciando a mo' di boomerang quello slogan "it's coming home" che li aveva lasciati stecchiti a Wembley. È diventato "restate a casa", con tanti saluti mentre loro se ne vanno in Qatar e noi restiamo davanti alla tv per la seconda volta di fila. Otto anni a masticare delusioni più altri quattro per riprovarci nel 2026. Una vita.

Nessuno immaginava che la Nazionale campione d'Europa facesse una figura del genere: arrivare seconda nel girone di qualificazione dietro la Svizzera (maltrattata qualche mese prima nel torneo continentale), faticando contro Bulgaria, Irlanda del Nord e sorbendo il brodino Lituania. Nessuno immaginava che ci sarebbero stati tanti patimenti anche contro un avversario tecnicamente inferiore come i macedoni. La legge del calcio, però, è inesorabile… se non la butti dentro nemmeno quando il portiere avversario ti dà la palla davanti alla porta spalancata (Berardi, cosa hai combinato…) può accaderti di tutto. Anche prendere un gol a tempo scaduto con un tiro da più di 25 metri che trova impreparati calciatori e portiere.

Il tweet di RMC Sport sull'Italia che ha pagato ancora una volta la "maledizione di Zidane".
Il tweet di RMC Sport sull'Italia che ha pagato ancora una volta la "maledizione di Zidane".

Che beffa, deve essere una maledizione. Sì e no… Il no è un richiamo alle responsabilità palesi, gravi dello stesso Mancini (per tutti gli errori commessi in occasione di un match così delicato) che adesso medita le dimissioni (si fanno già i nomi per sostituirlo) e della Federazione relativamente al sistema calcio in Italia. Il sì, invece, prende spunto dalla reazione avuta da una parte della stampa europea. Detto degli inglesi (ma il tonfo è stato scandito anche da accenti di stupore in Germania come in Spagna), non è passato inosservato un tweet di RMC Sport pubblicato poco dopo il triplice fischio dell'arbitro transalpino, Turpin, e poi rimosso dopo essere stato molto condiviso.

Cosa conteneva il messaggio? Anche se non conoscete il francese non è difficile comprendere qual è il senso della frase editata a corredo della foto che ritrae Paolo Cannavaro e gli Azzurri che sollevano la Coppa del Mondo conquistata a Berlino nel 2006 proprio in finale contro la Francia. Il match passato alla storia (anche) per la testata di Zinedine Zidane a Marco Materazzi. Il campione venne espulso per quell'atto impulsivo, una reazione d'istinto a una volgare provocazione (fu la versione e la difesa d'ufficio urlata dal suo Paese) dell'ex difensore dell'Inter.

La prima pagina del quotidiano francese, L'Équipe, racconta sconfitta ed eliminazione dell'Italia con una foto di Verratti del Psg.
La prima pagina del quotidiano francese, L'Équipe, racconta sconfitta ed eliminazione dell'Italia con una foto di Verratti del Psg.

Cosa c'entra tutto questo con Roberto Mancini e l'Italia fatta fuori dalla Macedonia? Le parole sono chiarissime: "Dalla sua incoronazione nel 2006, l'Italia non ha superato i gironi della Coppa del Mondo – si legge -. Eliminata ai gironi nel 2010 e nel 2014. Non qualificata nel 2018 e nel 2022". Infine, la parte che fa pensare all'incantesimo. "Insultare Zidane non poteva rimanere impunito. Gli dei del calcio si scatenano". E all'Italia "persa nel deserto" (è il titolo del quotidiano L'Équipe che campeggia accanto alla foto di Marco Verratti) non resta che l'ennesimo esilio. I suoi giorni di gloria sono finiti. Gli dei del calcio non perdonano.

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