Sulle plusvalenze nel calcio la Covisoc indaga dal 2020: “Coinvolta non solo la Juventus”
Mentre prende sempre più corpo l'inchiesta ‘Prisma' che sta coinvolgendo la Juventus e diversi dirigenti di primissimo piano dell'universo bianconero con Agnelli, Nedved e Paratici (per il periodo in cui fu a Torino) tra gli indagati, la Covisoc ha voluto precisare che la questione "plusvalenze" è anche a più ampio respiro. E coinvolgerebbe altre realtà, in una relazione che è stata aperta dal 2020 a questa parte, individuando decine di situazioni "sospette" che potrebbero minare l'intero sistema calcio.
Una pratica da sempre diffusa, consentita e per nulla illecita, la plusvalenza nasconderebbe un lato oscuro, con cui le società potrebbero nascondere buchi in bilancio e calcoli di comodo per gestire i conti. Una situazione che è esplosa in tutto il suo fragore con le indagini ancora in corso degli inquirenti attorno al club bianconero, sul quale pende la spada di Damocle dell'illecito. Sei indagati, tante indagini tra perquisizioni, l'inizio delle prime udienze dei diretti interessati tra cui Cherubini, che ha sostituito Paratici nel maggio 2021. E le classiche intercettazioni telefoniche che scoperchiano il calderone di nomi illustri e situazioni da chiarire.
Tutto questo fa parte del filone d'inchiesta "Prisma" che sta facendo discutere sulla gestione di ben 42 trattative finite sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori della Guardia di Finanza che in collaborazione con i pm della Procura torinese stano valutando movimenti di mercato attorno all'orbita bianconera, con eventuali conseguenze radicali. A seguito di una relazione che però è molto più ampia e che nasce nel 2020 coinvolgendo "non solo la Juventus" come ha confermato una fonte anonima all'Ansa, evidenziando come "il fenomeno delle plusvalenze incrociate può mettere in grave crisi i club che lo adottano e intaccare il sistema calcio in Italia".
Una bomba ad orologeria che potrebbe detonare da un momento all'altro se si ampliasse il cerchio delle indagini. Non senza difficoltà perché proprio le plusvalenze, da sempre inserite nel mondo del calcio, offrono un panorama complesso e difficilmente indirizzabile in canoni oggettivi. I prezzi dei giocatori, le valutazioni dei cartellini, le compravendite sono infatti soggette a valori del momento, aleatori, difficilmente inquadrabili in canoni prestabiliti. Ma che possono essere – anche per questo – gestiti, "creando effetti sugli utili a sostegno del patrimonio, senza liquidità".
