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Caso scommesse nel calcio

Sul caso scommesse Nicolato ha le idee più che chiare: “Fondamentale è come lo si vuole risolvere”

L’ex ct dell’Under 21, Paolo Nicolato ha centrato il fulcro del problema emerso dopo quanto sta accadendo nel mondo del calcio: “Non concentriamoci solo sul problema, grave e che va oltre lo sport. Ma come il sistema lo affronta e pensa di risolverlo”. Intanto in FIGC sono partiti workshop e corsi riguardanti la legalità, le problematiche attorno agli eventi e, ovviamente, le scommesse.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il caso scommesse ha ovviamente scosso nelle fondamenta il mondo del calcio nazionale in ogni suo aspetto costringendo l'intero movimento a porsi domande specifiche e a trovare soluzioni adatte ad una piaga che non si limita ad un gruppo di giovani calciatori ma che è pronta a prendere contorni ad oggi indefiniti. Così si è subito incominciato a promuovere attività per sensibilizzare tutti i settori, aprendo le porte anche al recupero dei tesserati coinvolti. Mentre la FIGC ha preparato workshop e gruppi di formazione, Paolo Nicolato, ex ct della Nazionale Under 21 che conosce perfettamente il mondo di Coverciano, sa che i miglioramenti possono e devono essere fatti: "Non è questione di fare da balia, ma si può assolutamente migliorare".

La FIGC in queste giornate ha attivato attività perché si discuta e si comprenda nel merito tutti gli aspetti legati all'integrità delle competizioni e sul contrasto al match fixing. Tra i temi affrontati nel programma ci sono e ci saranno le attività illecite che possono verificarsi nell’ambito sportivo, compreso l'argomento in materia di scommesse. Soggetti delle "lezioni" della Federazione, i più giovani, appartenenti alle Nazionali Under 19 e Under 17, Femminili, e i calciatori dell’Under 19 maschile.

Un cambio di rotta fondamentale del quale è primo soddisfatto proprio Paolo Nicolato, ex ct della Nazionale Under 21, intervenuto ai microfoni del programma radiofonico "Palla al Centro" su Rai Radio 1 Sport: "Non si tratta di fare da balia, non si può, ma si può migliorare l’ambiente: in ogni forma". Per l'ex tecnico ciò che sta accadendo con il caso Fagioli e che ha coinvolto fin qui altri tre, quattro giocatori non è da limitare ai singoli: "E' solo la punta dell’iceberg?" si è amaramente domandato: "Non lo so, ma mi viene difficile pensare che ci sia un’unica persona, o due o tre. Sarà la magistratura ad appurare eventuali responsabilità, ma il problema delle scommesse, ad esempio va oltre. La problematica è generale, sociale riguarda come i ragazzi impiegano il loro tempo, che valori hanno, che valori danno ai soldi e che valore danno a tutto quello che comprende l’extra-campo".

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La ludopatia, l'indebitamento, le richieste di denaro. Al di là delle conseguenze con la giustizia sportiva, per Nicolato fondamentale è un altro punto, quello umano: "Non dobbiamo dimenticarci che abbiamo a che fare con uomini, dobbiamo tirare fuori il meglio non solo dagli atleti ma anche dagli uomini. La mia sensazione è quella di un certo disagio, la medesima che credo stiano provando anche i ragazzi coinvolti. Ci sono tante cose su cui riflettere" ha concluso Nicolato, lanciando un ultimo sassolino nello stagno: "Non solo il problema in sé è grave, ma anche come il sistema cerca di risolvere i problemi è importante. Delle volte, più del problema, mi preoccupa di più il come lo si vuole risolvere"

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