Sugli spalti dell’Olimpico ci saranno 1600 Knutsen, il tecnico del Bodo assente perchè sospeso
Roma-Bodø/Glimt non sarà una partita come le altre, né per i norvegesi che sono chiamati ad un appuntamento storico, nè per i giallorossi che devono ancora riscattarsi dai tre precedenti in cui hanno sempre subito e patito gli avversari. Un return match per la Conference League che questa volta non ammetterà repliche: si riparte dal 2-1 dell'andata e dalle tante polemiche che si sono prolungate nei giorni successivi.
Un clima di spasmodica attesa in Capitale per la sfida di giovedì sera all'Olimpico perché i tifosi romanisti stanno aspettando questo incontro come fosse una vera e propria finale. Nel corso della stagione giallorossa il Bodø ha rappresentato i panni di una vera e propria bestia nera per la Roma di Mourinho che ha patito solamente pene in Norvegia (il 6-1 nella fase a Gironi e il 2-1 all'andata) e che all'Olimpico è riuscita a strappare solamente un pareggio, risultato che la condannerebbe all'esclusione dalla Coppa. Un'attesa che a tratti si è anche ravvivata sul fuoco delle polemiche che hanno portato a scelte disciplinari da parte dell'UEFA.
In panchina, per i norvegesi, non ci sarà il tecnico Kjetil Knutsen, che è stato temporaneamente sospeso a seguito di un crudo confronto tra l’allenatore norvegese e il preparatore dei portieri della Roma Nuno Santos. Un provvedimento che al momento resta momentaneo, in attesa della decisione definitiva sul concitato dopo gara in Norvegia e che ha spinto lo stesso Knutsen a gettare altra benzina che ha infiammato la vigilia: "Non ho problemi a incontrare Mourinho o Nuno Gomes, io sono una roccia. Loro sembrano disposti a tutto pur di ottenere un risultato utile".
Knutsen ha scelto di non rilasciare dichiarazioni sulla partita, aveva fatto ricorso sulla decisione UEFA ma è stato respinto e quindi sederà solamente in tribuna, lontano dal campo e dai suoi giocatori. Intanto, due giocatori si sono presentati alla classica conferenza stampa della vigilia, Ulrik Saltnes e Marius Hoibraten e hanno raccontato un clima molto più sereno e rilassato di quanto qualcuno voglia far credere. "È un’opportunità fantastica e siamo contenti di vivere questa esperienza contro la Roma. Siamo qui per divertirci e goderci questo momento, pensiamo a controllare ciò che possiamo. Sul resto ci siamo parlati, ma siamo tranquilli. Non ci sono paure per la sicurezza, siamo abituati alla confusione e se i tifosi della Roma questa notte verranno a disturbarci sotto l'hotel, metteremo i tappi".
Tutto secondo copione, dunque, a parte l'assenza dell'allenatore norvegese che è anche il leader indiscusso, riuscendo a trascinare nella favola della Conference League, una squadra che non aveva alcuna velleità: "La nostra preparazione non cambia perché il 99% del lavoro avviene prima, per cui non c’è motivo di preoccuparci della sua assenza". Anche perché i 1600 tifosi norvegesi giunti in Capitale per assistere alla partita hanno deciso di ‘protestare' in una forma pacifica e originale, indossando le maschere col volto di Knutsen. "Lo trovo fantastico" ha sottolineato Saltnes: "Se non avessi fatto il giocatore certamente avrei fatto il tifoso".