Steven Zhang giovedì a Milano ma Conte può aspettare: in agenda stadio, sponsor e prestito
In una settimana, o al massino in due, il desino sportivo dell'Inter di Conte si chiarirà. Lo scudetto, oramai vicino al 95% per stessa ammissione del tecnico nerazzurro, potrebbe venire ufficialmente sollevato già a Crotone, più verosimilmente nella partita successiva di San Siro, contro la Sampdoria. Questione di dettagli, visto l'enorme vantaggio cumulato sulla seconda, Atalanta, e sulle altre che pensano più a difendere il proprio posto che a sperare in una improbabile rimonta. Non così delineato, invece, tutto il resto dalle scelte tecniche agli orizzonti finanziari che dovranno essere discussi e analizzati insieme al presidente Steven Zhang che farà capolino giovedì a Milano.
Dunque, se da un punto di vista sportivo nell'immediato tutto oramai è risolto grazie al lavoro di Conte e dei giocatori, abili a mantenere un ritmo come nessuno nell'attuale Serie A malgrado le difficoltà contingenti, tutto il resto è ancora in stand by e potrebbe rimanerci a lungo. Steven Zhang, finalmente, arriverà a Milano e dovrà chiarire diversi aspetti per togliere le nubi sull'imminente futuro nerazzurro. Impensabile che si possa ripetere l'errore di 10 anni fa, quando, a cavallo dell'impresa del Triplete, una nuova alba svanì senza una reale programmazione. Gettando al via tutto e riducendo l'Inter a un decennio di pene e sofferenze, tra delusioni in campo e passaggi di proprietà, fuori.
Antonio Conte lo ha già detto e sa cosa vuole, spetta a Suning confermarglielo con i fatti. Il tecnico con il suo staff ha un contratto ancora per una stagione, con scadenza 2022: non è la priorità di nessun mettersi al tavolo e rinnovarlo, perché farebbe giocato a tutti andare in scadenza. Per Conte sarebbe un biglietto d'uscita importante nel momento in cui non avrà ulteriori garanzie dalla proprietà a 360 gradi: non desidera ulteriore potere o autonomia, pretende da sempre maggior vicinanza e protezione, perché si dia maggiore autorità a chi è vicino all'Inter. Per Suning, iniziare il nuovo anno con tecnico e i suoi uomini in scadenza – con l'intento di rinnovare in corso d'opera – è una finestra aperta sul fronte speculativo: chi volesse subentrare avrebbe la garanzia di poterlo fare inserendo i propri, di uomini, senza accollarsi alcuna spesa.
Se il rinnovo con Conte e i suoi uomini può ancora attendere, non può più aspettare il piano finanziario, anche e soprattutto tema sponsor, stadio e finanziamenti. Con Pirelli si chiude un trentennio di collaborazione, Suning – pre pandemia – aveva in progetto un cambiamento che avrebbe portato a triplicare l'attuale entrata garantita da Tronchetti Provera. Oggi non ne parla più ma la proprietà avrebbe in mano investitori che potrebbero comunque assicurare una ventina di milioni a stagione. Senza dimenticare il nodo Stadio: Zhang dovrà portare risultati anche dal fronte politico con il Comune di Milano e il Sindaco Sala con cui è nata una frizione ancora irrisolta.
C'è anche da definire la realtà economica in cui navigherà l'Inter, le garanzie da dare non solo a Conte ma anche ai tifosi e che vertono sulle finanze su cui sostenere il progetto oramai in corso. Ci saranno i soldi che arrivano dalla Champions League, circa 40 milioni garantiti più i vari premi Uefa in corso d'opera, e quelli legati al prestito in atto, da 250-300 milioni di euro, finanziato dai due fondi ancora in corsa: Oaktree e Bain Capital. Capitale fresco, anche se dalla famiglia Zhang e Sunning è già trapelato l'intento di non alzare il tetto degli investimenti – pur essendo congelato il Fair Play Finanziario – mantenendo un profilo come l'attuale.
In ultimo, ma non ultimo, il discorso che dovrà toccare anche le garanzie tecniche, il mercato. Conte ha ripetuto più volte e sa che non avrà nuovi margini di manovra consistenti e non li pretende. Ci sono però da confermare i rinnovi con alcuni giocatori oramai considerati dei valori assoluti da non perdere come Bastoni e Lautaro Martinez, con cui si è trovato l'accordo da tempo, e rivedere la rosa e risolvere diversi contratti in prestito che potrebbero portare entrate non secondarie. Di certo, serviranno nuovi innesti per continuare a vincere. Conte lo sa, la sua agenda è pronta, manca quella di Zhang.