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Stella Rossa-Milan, la notte in cui la nebbia ha fermato una partita e cambiato la storia

Nel 1988 a Belgrado il Milan visse una clamorosa ‘Sliding Door’. I rossoneri erano a un passo dall’eliminazione in Coppa dei Campioni, ma la nebbia arrivò in soccorso di Sacchi e dei suoi. La partita, che la Stella Rossa conduceva 1-0 (dopo aver pareggiato 1-1 a San Siro) venne sospesa. All’epoca le regole imponevano che in caso di stop si ricominciasse dall’inizio. Il giorno seguente il Milan pareggiò 1-1 prima di imporsi ai calci di rigore.
A cura di Alessio Morra
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Il mondo dello sport è pieno di Sliding Doors. Per chi non sapesse cosa sono e per chi non ha visto il film del 1998 con Gwyneth Paltrow la spiegazione è semplice. Letteralmente la traduzione è ‘porte scorrevoli'. Le Sliding Doors sono un elemento imprevedibile che può cambiare la vita di una persona, in positivo o in negativo, o in questo caso di una squadra di calcio. Il Milan nella sua ultracentenaria storia di sliding door ne ha vissuta una incredibile, che ha fatto cambiare il corso della Coppa dei Campioni della stagione 1988-1989 e ha rivoluzionato molto probabilmente anche la carriera di Arrigo Sacchi. Al Marakanà di Belgrado nel novembre del 1988 il Milan sta perdendo e rischia di uscire dalla coppa, quando arriva una fitta nebbia che costringe l'arbitro a sospendere l'incontro che ricomincia dall'inizio (e dallo 0-0) il giorno successivo. La partita termina 1-1, ai rigori vince il Milan passa ai quarti.

Le ambizioni del Milan e l'1-1 di San Siro

Berlusconi nel 1987 sceglie Sacchi, crea una squadra meravigliosa e festeggia il suo primo scudetto con il Milan degli olandesi che in rimonta supera il Napoli di Maradona. E grazie a quel titolo accede alla Coppa dei Campioni, che all'epoca giocava solo la vincitrice del campionato. Alle coppe non partecipavano le squadre inglesi, ma vincere era sempre complicato perché c'erano tante compagini di alto livello, su tutte in quella edizione il Real Madrid, la Steaua Bucarest di Hagi e la Stella Rossa. Il Milan passa il primo turno agevolmente rifilando tra andata e ritorno sette gol a una squadra bulgara. Il sorteggio degli ottavi non è benevolo. Perché i rossoneri devono affrontare la Stella Rossa. La gara d'andata disputata a San Siro termina sul punteggio di 1-1, gol di Stojkovic, calciatore geniale soprannominato all'epoca il ‘Maradona dei Balcani', e Virdis. Nel calcio di qualche anno fa vincere fuori casa era complicato, farlo a Belgrado ancora di più. Ma un 1-1 non era un cattivo risultato.

La nebbia di Belgrado dopo l'1-0 Stella Rossa

Il Milan si presenta in Jugoslavia con tante speranze ma anche con la paura di essere eliminato. Sacchi ha studiato bene la Stella Rossa e sa quanto sono forti e talentuosi in attacco. Il primo tempo termina sullo 0-0, risultato ideale per la squadra di casa. Nella ripresa la Crvena Zveda passano subito con un gol di Savicevic, marcatura che si fatica a vedere perché è scesa una fortissima nebbia. La visibilità peggiora di minuto in minuto, ma un guardalinee vede una gomitata di Virdis che viene espulso. Il crinale è superato, la partita prende una piega pessima, ma le proteste del Milan per la scarsa visibilità sono accolte dall'arbitro, il tedesco Pauli. Gara sospesa.

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Le regole di un tempo erano differenti. Se una partita veniva interrotta e poi sospesa quando si rigiocava non riprendeva dal punto in cui si era fermata, ma ricominciava daccapo. Dunque l'espulsione di Virdis e soprattutto il gol di Savicevic vennero cancellati. Sempre al Marakanà il giorno successivo le squadre tornarono in campo ripartendo dal 1′ e dallo 0-0, ma senza Virdis e Ancelotti. Perché la squalifica l'attaccante la sconta subito, mentre il centrocampista era diffidato ed essendo stato ammonito è anch'egli sanzionato.

La partita si rigioca e il Milan vince ai calci di rigore

Si rigioca, la partita è durissima. Donadoni riceve una gomitata e si frattura la mandibola, il Milan rinfrancato dal pericolo scampato senza nebbia passa in vantaggio con Van Basten, splendido gol di testa ed esultanza che oggi sarebbe definita polemica. Poi il pari di Stojkovic, che batte un Giovanni Galli in pomeriggio di grazia, 1-1 e supplementari in cui si traccheggia. Ai rigori i tiratori del Milan (Baresi, Van Basten, Evani e Rijkaard) sono perfetti, mentre Galli ne para due (uno a Savicevic). Il Milan passa ai quarti e inizia una cavalcata che sarà memorabile con due perle: il 5-0 al Real Madrid e il 4-0 nella finale di Barcellona alla Steaua. Senza quella nebbia forse sarebbe cambiata la storia del Milan e il ciclo di Sacchi sarebbe stato breve. Ad Arrigo, che poi farà scuola per una generazione di allenatori, sono attribuite le dichiarazioni dell'epoca che suonano come un'ammissione: "Non ce l’avremmo mai fatta senza la nebbia".

Il Milan è tornato a Belgrado nel 2006

Il Milan a Belgrado ci torna poi nell'estate del 2006, quella in cui i rossoneri dopo aver subito una pesante penalizzazione per via di Calciopoli sono costretto a disputare i preliminari di Champions. Il sorteggio propone la Stella Rossa per il Milan che si impone per  1-0 a Milano e 2-1 in Serbia. Il Milan poi vinse la Champions League (battendo in finale il Liverpool). E ci è tornata pure nel febbraio del 2021 per un match dei sedicesimi di Europa League, che finì 2-2. I rossoneri pareggiarono 1-1 al ritorno e passarono agli ottavi.

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