Stefano Tacconi sta meglio, l’accorato grazie di Andrea ai medici: “Hanno salvato la vita a papà”
Ottime notizie per Stefano Tacconi a distanza da un anno dal malore accusato ad aprile del 2022 e che aveva messo l'ex portiere di Juve e Nazionale in pericolo di vita. È stato dimesso dalla clinica di Alessandria dove ha trascorso fin qui l'intero recupero che continuerà con la riabilitazione in Lombardia, più vicino a casa. A comunicarlo, come sempre, il figlio Andrea sui social.
"È stato un lungo percorso ad Alessandria, dove hanno salvato la vita a papà. Da oggi questo percorso continuerà in Lombardia" ha annunciato nella tarda mattinata di mercoledì 22 marzo, Andrea Tacconi, il figlio di Stefano, attraverso un comunicato pubblicato sui social. "Non dimenticheremo mai tutto quello che hanno fatto per mio padre e il supporto che hanno dato anche a noi". A quasi dodici mesi dall'emorragia cerebrale provocata da una rottura di un aneurisma, che aveva colpito l'ex portiere nell'aprile 2022 ad Asti, continua il percorso di pieno recupero in cui Stefano Tacconi è passato da una situazione disperata all'attuale, ricca di speranza e fiducia: "La strada è ancora lunga" ha sottolineato il figlio Andrea "ma come ho sempre fatto vi terrò informati".
Una notizia confortante che si aggiunge ad altre che recentemente avevano destato più di semplici speranze di rivedere Tacconi pienamente ristabilito, dopo che presso la clinica di Alessandria, l'ex portiere era stato ritratto in foto dal figlio Andrea mentre si impegnava a firmare alcuni autografi, mostrando uno stato generale di salute più che soddisfacente.
Ovviamente, la famiglia Tacconi ha voluto sottolineare l'immenso lavoro svolto dall'ospedale piemontese che ha accolto Stefano in urgenza e l'ha seguito passo dopo passo: "Il Centro Borsalino ci è entrato nel cuore e nell'anima. Grazie a tutto lo staff dell'Azienda Ospedaliera, a quello del Borsalino e specialmente alla fisioterapista Laura che ci ha seguiti dal primo all'ultimo giorno".
Adesso però, l'avventura verso la completa guarigione non è ancora terminata: "In pieno accordo con i professionisti del presidio proseguiremo il percorso riabilitativo in una struttura più vicina a casa, ma non dimenticheremo mai Alessandria e le splendide persone che ci hanno accompagnato in questo anno".