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Stefano Tacconi prosegue la riabilitazione, il figlio Andrea ha un sogno: “Lo porterò allo stadio”

Le condizioni di Stefano Tacconi migliorano e sta proseguendo la riabilitazione a San Giovanni Rotondo. Il figlio Andrea: “Percorso lungo ma essere qui ci dà coraggio”.
A cura di Vito Lamorte
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Stefano Tacconi prosegue il suo percorso di riabilitazione e continua a migliorare circondato dall'affetto della sua famiglia e delle tante persone che gli vogliono bene. L'ex portiere della Nazionale Italiana e della Juventus è ricoverato nell'Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e a dare rassicurazioni sul suo stato di salute, a distanza di un anno dall'emorragia cerebrale che lo ha colpito durante un evento benefico, è sempre il figlio Andrea:  "Il sogno è quello di portarlo allo stadio per fare un giro di campo, così almeno saluta tutte le persone che gli sono state vicine in questo periodo".

Tre mesi fa l'ex numero uno bianconero era stato dimesso dal Presidio Riabilitativo "Teresio Borsalino" di Alessandria dopo la riabilitazione e Luca Perrero, direttore di neuroriabilitazione, ha dichiarato: "Il percorso di Tacconi è stato sorprendente Con un progressivo miglioramento dal punto di vista motorio, respiratorio e cognitivo. Sicuramente la tenacia, l'impegno, l'umore e la notevole prestanza fisica, hanno facilitato il suo recupero".

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Il 66enne ex calciatore sta migliorando pian piano ma c'è bisogno di cautela: "Cammina sempre con un supporto, però è migliorato molto. Ultimamente mi ha detto ‘me la sono vista brutta', ha capito che è stata una cosa grave quella che ha avuto".

Lo stesso Andrea Tacconi, ai microfoni dell'agenzia Ansa, ha detto che essere stato uno sportivo sicuramente gli sta dando una mano: "Essere abituato ad allenarsi lo aiuta ad affrontare la riabilitazione. Anche i dottori dicono che la sua fortuna è aver sempre giocato a calcio, il suo fisico è diverso da quello degli altri pazienti. Ci vorrà del tempo, però ci sta mettendo la buona volontà come quando giocava".

Sulla decisione di venire in Puglia, dopo le cure al don Gnocchi di Milano, la moglie Laura ha spiegato che "la scelta di essere qui, nell'ospedale di Padre Pio, è stata fortemente voluta da Stefano e dalla mia famiglia per il legame che ci ha sempre unito. Abbiamo la consapevolezza che per Stefano sia stata la decisione migliore. Il tragitto sarà ancora lungo ma essere in questo posto ci dà molta forza e molto coraggio".

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