Stati Uniti, negata parità di stipendio alla nazionale di calcio femminile
La nazionale americana di calcio a livello femminile è la più forte in assoluto, ha vinto gli ultimi due Mondiali e ha fatto incetta di trofei negli ultimi trent'anni. Le giocatrici avevano chiesto alla federazione 66 milioni di dollari di risarcimento per discriminazione di genere, e l'hanno portata in tribunale. Ma il giudice ha negato la parità di stipendio alle campionesse del mondo.
La sentenza del giudice
La richiesta di parità salariale delle calciatrici della nazionale è stata respinta dal giudice Gary Klausner del Tribunale distrettuale per la California centrale che, a Los Angeles, il primo maggio, ha stabilito che non è legittima la parità salariale tra le calciatrici e i calciatori. Nella sentenza, composta di 32 pagine, è stato respinto il ricorso per la parità tra le retribuzioni, mentre è stato rimandato a un successivo giudizio un altro tema: quella riguardante alloggi, viaggi e una serie di bonus.
Le calciatrici faranno ricorso
La portavoce Molly Levinson ha fatto sapere che le 28 giocatrici che hanno intentato causa, comprese le fortissime Carli Lloyd e Megan Rapinoe, faranno ricorso. Tutte assieme avevano chiesto un risarcimento di 66 milioni di dollari alla U.S. Soccer Federation per discriminazione di genere. Nel processo sono stati presentati una serie di documenti inclusi gli accordi collettivi delle nazionali maschile e femminile in cui si notano grosse differenze oltre che nei pagamenti anche nei bonus tra giocatori e giocatrici.
Il dominio della nazionale femminile degli Stati Uniti
La nazionale di calcio femminile degli Stati Uniti è la più forte della storia, ha conquistato quattro Mondiali su otto disputati, due titoli negli anni '90 e gli ultimi due giocati (2015 e 2019) ed è sempre salita sul podio. Ha conquistato l'oro olimpico in due delle ultime tre Olimpiadi.