Stangata UEFA sull’Ungheria: 3 partite a porte chiuse per comportamento discriminatorio dei tifosi
L'UEFA ha inteso dare un calcio a tutte le polemiche seguite ad un suo asserito ‘cerchiobottismo' politico durante gli Europei, sanzionando con mano pesante la condotta dei tifosi ungheresi alla Puskas Arena di Budapest in occasione degli incontri Ungheria-Portogallo del 15 giugno, Ungheria-Francia del 19 giugno e Germania-Ungheria del 23 giugno.
Il massimo ente calcistico continentale ha dunque punito la Federcalcio ungherese con la disputa di tre partite della sua Nazionale a porte chiuse, una delle quali sospesa per un periodo di prova di due anni, per il comportamento discriminatorio dei suoi tifosi durante le tre gare in questione, in base all'articolo 14 comma 2 del Regolamento Disciplinare UEFA.
La Commissione di Controllo, Etica e Disciplina dell'UEFA ha dunque concluso il doppio procedimento che aveva aperto a carico dell'Ungheria e che aveva ad oggetto le tre partite che la Nazionale di Marco Rossi aveva disputato davanti al pubblico di casa durante il girone eliminatorio. Oltre alla sanzione delle porte chiuse per i prossimi match della Nazionale, l'ente di Ceferin ha anche irrogato una multa di 100mila euro alla Federcalcio magiara.
Ed ancora, come ulteriore pena accessoria, l'UEFA ha ordinato alla medesima Federcalcio di esporre nelle partite che giocherà in casa a porte chiuse uno striscione con la dicitura "#EqualGame", con sopra il logo UEFA. In occasione delle gare in questione, i tifosi ungheresi avevano indirizzato urla razziste ai giocatori francesi, mentre contro Germania e Portogallo avevano esposto bandiere e striscioni omofobi e si era sentito anche qualche coro in tal senso contro Cristiano Ronaldo.