Stadi aperti o chiusi? La Lega di Serie A: “Il caos regna sovrano”
Il pallone non ha ancora cominciato a rotolare, che polemiche e critiche stanno già accompagnando tutti i giocatori fino all'ingresso del campo di gioco. Il motivo che da giorni sta facendo discutere, è la decisione del Governo di tenere gli stadi chiusi fino al 7 ottobre: il tutto mentre alcuni sport hanno già riaperto, e altri paesi hanno già parzialmente riempito gli spalti facendo tornare gli spettatori.
In attesa delle parole del Premier Conte, che verso la fine del mese dovrà decidere sulla riapertura dopo aver analizzato il dossier della Figc, c'è intanto chi ha scelto di prendere decisioni diverse come la regione Emilia-Romagna che, grazie ad una nuova ordinanza, darà la possibilità a 1000 tifosi di assistere a Parma-Napoli e Sassuolo-Cagliari.
Le parole dell'amministratore Delegato della Lega Serie A
Di fronte ad un caos totale, e davanti alle perdite economiche del mondo del calcio (stimate intorno ai 250 milioni di euro), l'Amministratore Delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha rilasciato alcune dichiarazioni particolarmente polemiche nei confronti delle istituzioni: "La situazione che stiamo vivendo, alla vigilia della partenza della nuova stagione, è surreale. Abbiamo presentato a luglio un protocollo dettagliato di oltre 300 pagine per la riapertura parziale in massima sicurezza degli stadi, dettagliando per ciascun impianto le modalità attuative di ingresso, permanenza e deflusso dei tifosi".
"Al netto delle sacrosante deroghe concesse dalla Regione Emilia Romagna oggi, alla ripartenza del Campionato, il caos regna ancora sovrano – si legge nella nota ufficiale – La Lega Serie A chiede, per il rispetto che merita la nostra industria e i nostri tifosi, che al più presto si faccia chiarezza sulla riapertura dei nostri stadi, seppur parziale e condizionata al rispetto delle condizioni di sicurezza per il pubblico".