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Squalificati otto calciatori in Premier League: hanno saltato la nazionale

Diversi club inglesi, tra cui Liverpool e Manchester City, sono stati informati dalla FIFA che non potranno utilizzare i propri giocatori brasiliani per un periodo di cinque giorni o rischieranno ulteriori sanzioni. La Federcalcio verdeoro ha chiesto, infatti, di far rispettare le regole per squalificare i giocatori cui è stata negata la possibilità di andare in Nazionale.
A cura di Alessio Pediglieri
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Dopo la decisione da parte della Premier League di non lasciare partire i nazionali verso i Paesi inseriti in ‘zona rossa' causa emergenza Covid e che richiedono un periodo di quarantena al rientro di almeno 10 giorni, continua il braccio di ferro: otto giocatori brasiliani, che militano nel campionato inglese, cui non è stato permesso di congiungersi alla loro nazionale, non potranno scendere in campo, grazie ad una regola Fifa che, se applicata, impedisce loro di giocare. E a chiedere l'applicazione è stato il Brasile.

I club inglesi tra cui Liverpool e Manchester City sono stati informati dalla Fifa che non potranno schierare i propri giocatori brasiliani per un periodo di cinque giorni (la sospensione va dal 10 al 14 settembre) o rischiano possibili nuove sanzioni. La Federcalcio brasiliana ha chiesto, infatti, all'organo di governo del calcio mondiale di far rispettare le regole che impediranno a otto giocatori di cinque società di giocare nei rispettivi club.

Liverpool, Manchester City, Chelsea, Manchester United sono le principali squadre interessate. I giocatori coinvolti sono il difensore del Chelsea Thiago Silva, il centrocampista del Manchester United Fred, tre giocatori del Liverpool (Roberto Firmino, Fabinho e Alisson),  Ederson e Gabriel Jesus del Manchester City e l'attaccante del Leeds, Raphinha, che era stato convocato per la prima volta nella squadra brasiliana. L'unica eccezione è stata per l'attaccante dell'Everton, Richarlison verso il quale la federcalcio verdeoro avrebbe mostrato clemenza poiché l'Everton aveva concesso il calciatore per i Giochi Olimpici, quando i regolamenti non li obbligavano a farlo.

Il presidente della Fifa, Gianni Infantino in precedenza aveva cercato di mediare chiedendo al Governo del Regno Unito di fornire ai giocatori esenzioni tali da consentire loro di onorare gli impegni internazionali, anche se ciò significava che si recassero in Paesi inseriti nella ‘lista rossa' per Covid. Esenzioni non concesse, con la Fifa che oggi non può che accondiscendere alle richieste del Brasile: con altre due pause per le nazionali in programma e una situazione che non ha trovato una soluzione soddisfacente per tutti, ci sarà ancora da discutere e trattare sui tavoli internazionali, per trovare un accordo definitivo.

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