Spogliatoio del Milan in subbuglio per l’esonero di Maldini: quattro calciatori i più scioccati
In casa Milan non è si è solo conclusa la stagione sportiva, con l'ultima partita di campionato vinta a San Siro contro il Verona. Si è conclusa un'era. Perché ad una manciata di ore dalla fine delle fatiche sul campo si è palesato uno scenario societario del tutto impensabile con una frizione tra area tecnica e dirigenza che è diventata ben presto insanabile. Frederic Massara e Paolo Maldini non fanno più parte del Milan. Una notizia che ha sconvolto il mondo milanista tra cui il gruppo squadra dove non sono mancate le prime reazioni di sconcerto e fastidio.
Il classico fulmine a ciel sereno, anche se alcuni tuoni in lontananza c'erano già da tempo. Il rapporto tra i due responsabili dell'area tecnica e il patron americano Gerry Cardinale non sono mai stati perfetti, anzi. Già per il rinnovo, poi firmato con scadenza giugno 2024, c'erano state diverse incomprensioni e lunghissimi silenzi, fino all'accordo, cancellato nella tarda serata di lunedì 5 giugno quando è arrivata la notizia della separazione.
Da casa Milan non c'è ancora alcun comunicato ufficiale, le notizie rimbalzano di bocca in bocca, di indiscrezione in indiscrezione e sono diventate tacite conferme di una situazione insanabile che vede una parte importantissima del ‘milanismo' cedere l'onore delle armi e battere in ritirata. La frattura si è formalizzata dopo un colloquio faccia a faccia tra Paolo Maldini e Cardinale che apparentemente doveva incentrarsi sulle nuove strategie: mercato, obiettivi, investimenti. Tuttavia l'argomento principe è stato un altro: la società ha comunicato la volontà di cambiare, di proseguire con altri attori in area tecnica sollevando di fatto l'attuale, con cui non si è riusciti a condividere modalità e finalità di lavoro.
A Gerry Cardinale non è piaciuto l'andamento in campionato, deludente con l'approdo in Champions League di fatto unicamente per la penalizzazione della Juventus e nemmeno la gestione dell'ultimo mercato con diversi colpi mandati a vuoto a suon di soldi, da un lato, e di aspettative dall'altro. Due nomi che evidenziano scelte errate? De Ketelaere (su cui è stato versata oltre metà del budget a disposizione) e Origi, risultati totalmente avulsi dal progetto. Ma le discrepanze tra Maldini (e di conseguenza, Massara) con la proprietà americana vanno ben oltre: anche sul fronte operativo non c'è mai stata piena intesa, con l'ex difensore che ha da sempre richiesto autonomia e soprattutto maggior budget a disposizione per continuare a far crescere un progetto già con basi solide. Sotto la direzione tecnica di Maldini, il Milan si è portato a casa uno scudetto, una semifinale di Champions e tre qualificazioni consecutive nella massima coppa europea.
Tuttavia, non è bastato ad andare oltre a vedute evidentemente divergenti soprattutto nel divenire, spaccando in due una relazione da tempo ossidata e che Cardinale ha ritenuto non sostenibile per l'immediato futuro. Una scelta che arriva direttamente dalla dirigenza e che sta scontentando tutti perché il rapporto tra Maldini, Massara e i giocatori, al contrario, è sempre risultato fortissimo e sano.
Ne dà riprova l'amarezza che è emersa immediatamente nel gruppo. Mentre Stefano Pioli è in rigoroso silenzio, alcuni tra i più rappresentativi hanno già manifestato aperto dissenso sulla decisione, e sono nomi importanti, con cui dover fare i conti. Senza dimenticare gli italiani, come Sandro Tonali tra i più infastiditi dalla situazione attuale per il rapporto fortissimo proprio con Maldini, si tratta – come rivela Repubblica – di Theo Hernandez, Mike Maignan, Rafael Leao, praticamente la spina dorsale del progetto attuale e futuro.
Proprio l'esterno portoghese ha pubblicato un criptico tweet nella serata di lunedì, a seguito delle sempre più allarmanti notizie in seno al club: una semplice emoticon pensosa, che è diventata immediatamente virale. Un segno di stima e rispetto verso Maldini con cui Leao ha avuto da sempre ottime relazioni dentro e fuori il campo, trovando l'accordo finale proprio nei giorni scorsi per il rinnovo di contratto fino al 2028, festeggiato dal portoghese sui social a rappresentanza di ciò che sarebbe potuto (e dovuto) rappresentare un rilancio fortissimo nella continuità del progetto tecnico.
Di certo, oramai si deve parlare della fine di un ciclo, di un'era all'insegna di Maldini praticamente già archiviata, visto che insieme alle indiscrezioni di divorzio e in attesa di un comunicato che ufficializzi il tutto, si sono fatti già i nomi dei sostituti: si tratta di Giorgio Furlani, il nuovo amministratore delegato vicinissimo a Cardinale e il capo scout Geoffrey Moncada, che avranno maggiori poteri con quest'ultimo che si prenderà l'incarico di affrontare il prossimo mercato. Sotto le direttive precise del club.