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Spalletti vince la Panchina d’Oro 2022-2023: nei ringraziamenti al Napoli c’è anche De Laurentiis

Il tecnico toscano, protagonista dello scudetto vinto in azzurro, ha ricevuto un consenso bulgaro (42 voti su 61). A Coverciano ha ringraziato tutti: “Sono partito dal basso, con mio fratello che mi portava la borsa e la scambiavo coi libri di scuola, e ora sono in paradiso e alleno la Nazionale”.
A cura di Maurizio De Santis
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L'ex tecnico del Napoli, oggi ct della Nazionale, Luciano Spalletti.
L'ex tecnico del Napoli, oggi ct della Nazionale, Luciano Spalletti.

Polvere di stelle e di uno scudetto vinto a mani basse con il Napoli. Per quella impresa straordinaria (il club ha cucito il tricolore sul petto 33 anni dopo Maradona) Luciano Spalletti è stato premiato con la panchina d'oro 2022-2023, quale riconoscimento di migliore allenatore assoluto della scorsa stagione. Nei suoi confronti c'è stato un consenso bulgaro (42 voti su 61), lasciando briciole ai colleghi delle milanesi (secondo posto per Simone Inzaghi dell'Inter e terzo per Stefano Pioli del Milan).

Sul palco di Coverciano l'attuale ct della Nazionale c'è salito con emozioni e gratitudine sincera provati per quell'annata emozionante, unica, vissuta così intensamente da farsi tatuare l'icona tricolore sul braccio. Un ricordo indelebile di qualcosa che gli è rimasto sotto pelle. Del resto, lui stesso non ha mai fatto mistero di aver vissuto in azzurro uno dei periodi più belli ed esaltanti della carriera non solo per i risultati sportivo ma soprattutto per il calore, la passione e il sostegno ricevuti dal popolo partenopeo.

La felicità di Spalletti a Udine, il pareggio valse la conquista matematica del tricolore.
La felicità di Spalletti a Udine, il pareggio valse la conquista matematica del tricolore.

Peccato non ci sia stato epilogo altrettanto ‘dolce' con la dirigenza, in particolare con il presidente, Aurelio De Laurentiis, che al momento della sua nomina a neo selezionatore dell'Italia aveva paventato anche la possibilità di fare causa e impugnare quell'accordo per effetto del quale l'ex assicurava un "anno sabbatico", che per un po' non avrebbe raccolto le redini di un'altra squadra.

Spalletti prende la parola e ringrazia tutti. Fa il nome esplicitamente del direttore sportivo, Cristiano Giuntoli (anche lui andato via ma per accettare l'incarico alla Juventus), e si limita a una menzione generale quando parla della società e della dirigenza. E quando fa riferimento diretto al presidente nelle sue parole lo fa in maniera affettata, con circospezione e deferenza.

Ringrazio tutti, innanzitutto i miei calciatori del Napoli e i miei collaboratori – ha ammesso Spalletti dopo aver ricevuto il riconoscimento -, la società e i dirigenti, il direttore Giuntoli, tutta la città di Napoli che ha contribuito in maniera massiccia a vincere questo premio. Poi voglio ringraziare utti voi dai quali ho imparato tantissime cose.

L'ex allenatore stringe la mano all'ex massimo dirigente dei partenopei nella sera della premiazione.
L'ex allenatore stringe la mano all'ex massimo dirigente dei partenopei nella sera della premiazione.

Orgoglio personale, umiltà e spirito di sacrificio. Spalletti concede un attimo a se stesso e al percorso fatto per arrivare dov'è adesso, non senza rendere il giusto merito ai colleghi anche alla luce di quanto fatto dalle squadre italiane in Europa.

Sono partito dal basso, con mio fratello che mi portava la borsa e la scambiavo coi libri di scuola, e ora sono in paradiso e alleno la Nazionale – ha aggiunto l'ex azzurro -. Anche in un momento abbastanza difficile per il calcio italiano, ci sono sulle panchine allenatori di grandissimo livello. Lo scorso anno tre squadre italiane sono arrivate alle finale europee e questo è la conferma dell'alto livello che c'è. Ricevere la Panchina d'Oro da colleghi di questo livello mi impone di essere un allenatore migliore in futuro.

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