Spalletti telefona a Zaniolo, gli dice ogni volta la stessa cosa: “Ha abitudini non sempre corrette”
Euro 2024. L'Italia ci è arrivata per il rotto della cuffia e un calcio di rigore negato all'Ucraina nell'ultima partita del girone di qualificazione. Un episodio imbarazzante che venne sottolineato con molta onestà perfino dal telecronista Rai, Alberto Rimedio, che racconta le partite della Nazionale. Spagna, Croazia e Albania sono le avversarie degli Azzurri in quello che è stato già ribattezzato girone della morte (ma non è l'unico).
Luciano Spalletti proverà a compiere un'altra impresa: dopo essere sul treno in corsa e aver staccato il biglietto per la Germania, proverà a difendere nel migliore dei modi il titolo di campione in carica conquistato nella notte di Wembley (2021) che non è mai sembrata così lontana nel tempo.
Non è solo questione di gioco, di schemi e tattica. C'è molto di più che vorrebbe fosse chiaro a chi già veste la maglia Azzurra (oppure ambisce a farlo). "Va desiderata prima e onorata come un oggetto sacro – dice a Sky a corredo del Gran galà del calcio italiano, dov'è stato premiato per lo scudetto e l'esperienza col Napoli -. Mi spiace che non tutti i calciatori abbiano chiaro cosa vuol dire una cosa del genere".
E perché il concetto sia più chiaro, a testimonianza di come certi valori sia per lui molto importanti, al Corriere della Sera ribadisce un altro concetto: avere talento e fortuna ma sprecarli in malo modo e cita un esempio che filtra quasi come un manifesto della sua cultura sportiva: "Perché tutti vogliono bene a Jannik Sinner? Perché in quel ragazzo, nel suo gioco e nei suoi risultati, si vede il segno della fatica, delle ore spese per migliorarsi".
Messaggio facile, facile da recepire. A Nicolò Zaniolo, che contatta al telefono, dice sempre la stessa cosa. Lo reputa un calciatore molto forte ma "a volte ha delle attrazioni che non gli fanno bene come abitudine. Averne di corrette ti dà più forza nel lavoro e aiuta a migliorarsi". Il potenziale c'è, è un peccato non metterlo a frutto per salire di livello. "Nell'ultima partita che ha giocato con noi ha fatto molto bene… ma quel rientro pigro contro la Macedonia e il fallo che fa sono cose che non bisogna assolutamente fare. però è forte".
Altro osservato speciale, il portiere Donnarumma. Gigio non se la passa bene alla luce delle ultime, durissimi, critiche piovutegli addosso per quanto accaduto contro il Le Havre e, più in generale, per un difetto che si porta dietro da tempo e non è riuscito ancora a smussare (il controllo della palla coi piedi). Luis Enrique lo ha difeso. Spalletti dice qualcosa anche all'ex milanista: "Ha ancora bisogno di dover mettere mano a sé stesso. C’è solo un modo per farlo, allenarti e disciplinarti bene a livello mentale".