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Spalletti si presenta all’Italia come ct: “Sono emozionato perché questa è l’università del calcio”

Iniziata ufficialmente l’avventura di Luciano Spalletti con l’Italia nelle vesti di ct azzurro. “Sono davvero emozionato e felice, spero di riportare in alto il sogno dell’Italia per tutti”
A cura di Alessio Pediglieri
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Luciano Spalletti è stato presentato oggi come nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana dalla FIGC. Una conferenza stampa attesa, aperta dal presidente Gravina che ha voluto fare anche chiarezza sull'addio di Roberto Mancini e della situazione che la Federazione ha dovuto gestire e superare. Poi, le prime parole del neo ct

All'indomani delle prime convocazioni azzurre in vista delle due partite di qualificazione a Euro 2024 oramai alle porte, Spalletti è stato ufficializzato con una presentazione formale che ne apre il ciclo in azzurro. Gravina è stato chiaro: "Orgogliosi e decisi della scelta sia sul fronte sportivo che su quello umano. Abbiamo affrontato una crisi unica nel modo migliore, dando priorità alla maglia azzurra senza mettere davanti situazioni personali".

Poi, la parola al neo ct in sala stampa: "Ringrazio per la disponibilità e il modo in cui mi hanno messo in condizione di iniziare nel modo migliore. Questa è l'università del calcio e mi ritrovo qui come ct della Nazionale con una emozione indescrivibile. Un sogno che parte da lontano, da quando avevo 11 anni ai Mondiali del Messico".

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Spalletti ha poi preso le redini della conferenza stampa, davanti alle tante domande dei giornalisti che hanno voluto subito scandagliare le sensazioni del neo ct: "Io desidero che si possa tornare a portare in alto il sogno azzurro. "Qui cerco la felicità, e c'è per me felicità solamente se attorno a me la sento. Ho provato a chiamare ogni giocatore personalmente, mi sarebbe piaciuto che tutti avessero avuto un segnale da me prima che arrivassero le convocazioni sui giornali ma so che è impossibile. Jorginho e Verratti esclusi? Non avevano minutaggi, era impossibile convocarli. Qui si arriva per ciò che si fa non per ciò che si è.

"Tuttavia" continua Spalletti "ricercherò sempre responsabilità da parte di tutti, io per primo perché voglio che si ritorni a parlare di spirito di appartenenza, perché questa maglia la si deve sentire e vivere".

Un accenno anche alla situazione con il Napoli, in cui non ha voluto però entrare nel merito: "Si sta lavorando con gli avvocati, ma spero e mi auguro che tutto si risolva per il meglio. E nel rispetto e nelle valutazioni migliori per tutte le parti in causa, senza andare oltre". Poi di nuovo la parola al calcio giocato: "Solo due cose contano nel calcio, la costruzione e la pressione, il resto è nulla. Sono cose da costruire, anche qui, da mettere tutte insieme. Si può fare, certamente, senza far nomi perché chi non è citato ci sta poi un po' male. 

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