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Spalletti sente una parola e perde la testa: “C’è uno che racconta le cose e fa male alla Nazionale”

Luciano Spalletti perde le staffe in conferenza stampa subito dopo Croazia-Italia. Il Ct azzurro sente una domanda che non gradisce per come è stata posta e fa quasi riferimento a una talpa nello spogliatoio: “Questa cosa gliel’ha detta qualcuno che non vuole il bene della Nazionale”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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“Abbiamo passato il turno meritatamente”. Lo ha detto il CT dell'Italia, Luciano Spalletti, subito dopo il pareggio 1-1 contro la Croazia che ha permesso alla nostra Nazionale di accedere agli ottavi degli Europei come seconda nel girone. Spalletti però ha analizzato la partita anche in conferenza stampa sottolineando come sia maturata la scelta di scegliere quel modulo e quella formazione con così tante sorprese nell'undici titolare. Non sono di certo mancati momenti in cui il tecnico si è alterato per alcune domande che gli sono state poste.

Il Ct azzurro perde le staffe quando un giornalista gli chiede se proprio queste scelte di formazione fossero state frutto di una sorta di patto con i giocatori: "Questa cosa gliel'hanno detta, e chi racconta le cose di spogliatoio fa male alla nazionale – ha risposto Spalletti furioso facendo riferimento a una talpa all'interno dello spogliatoio nonostante il giornalista tentasse di spiegarsi -. Io ho 65 anni, le mancano ancora 14 anni di pippe per arrivare alla mia esperienza… Lei lo dice perché è quello che le hanno detto. Io ci parlo coi calciatori, qual è il problema?".

Spalletti si spazientisce in conferenza stampa dopo una precisa domanda

Spalletti è una furia e spiega come al giornalista gliel'abbiano anche raccontata giusta la versione dei fatti. Il Ct ammette di aver realmente parlato con la squadra ma ha contestato il modo in cui è stata posta questa questione, ovvero considerarla come patto quando invece è qualcosa che per lui fa parte del suo approccio e del suo modo di lavorare. "È un patto per gli altri? Questa è una cosa che le hanno detto, però non si prenda delle licenze che non sono sue, sono debolezze di chi racconta le cose – ha aggiunto il CT azzurro -. C'è un ambiente interno e un altro esterno e se nell'ambiente interno c'è chi racconta le cose non vuole bene alla Nazionale. Qual è la qualità della scoperta in questo caso qui? È una cosa normalissima". 

L'esultanza liberatoria di Spalletti a fine partita.
L'esultanza liberatoria di Spalletti a fine partita.

Spalletti chiede uno sforzo in più all'Italia su alcun situazioni di gioco

Spalletti però chiude il discorso e ribadisce con forza il suo concetto: "Sono stati dei giganti a prendersi delle responsabilità di coprire 60 metri di campo in tre – spiega rivolgendosi ai suoi calciatori, specie i difensori negli ultimi minuti di partita -. Ma questo non è un patto, o un compromesso. Noi si è già giocato così, stasera la qualificazione è meritata per quello che si è visto in campo". Complimenti alla squadra ma anche critiche nei confronti di un atteggiamento di squadra che in certi frangenti di certo non gli è piaciuto e che va migliorato al più presto possibile.

"Quando facciamo quelle giocate che ci consentono di iniziare un tipo di azione noi in queste situazioni non la prendiamo mai – spiega Spalletti. – Nelle situazioni sporche, nei duelli da vincere, non ci siamo". Un qualcosa sicuramente da migliorare nonostante una crescita che il CT ha visto al meglio da parte di tutto il gruppo: "Loro sono comunque in crescita per quello che hanno fatto". Spalletti ora guarda avanti e si augura che l'Italia possa cambiare ancora passo: "Dobbiamo lavorare in fretta perché se no non si ottiene il massimo di ognuno di noi".

Spalletti impazzisce di gioia al gol di Zaccagni.
Spalletti impazzisce di gioia al gol di Zaccagni.

Il Ct azzurro perde poi ancora le staffe in conferenza stampa

In conferenza stampa poi, in occasione degli ottavi, qualcuno ha chiesto a Spalletti se temesse un'eliminazione: "Ma che domanda è? Ma che ho paura? Altrimenti venivo come voi a vederle le partite e facevo un altro lavoro… – spiega -. Nella mia vita ho perso tantissime partite e di perdere di certo non si ha paura perché è una cosa normale. Non dobbiamo prenderci per il c*lo se si perde una partita. Io non sono invidioso ma voglio solo fare bene il mio lavoro e non voglio ancora più pressione di quella che già ho addosso e vi assicuro che ne ho già tantissima".

Per Spalletti la chiave è quella di guardare di volta in volta: felici per il risultato ma subito al lavoro per migliorare le cose che non hanno funzionato in campo. "S'è portata a casa una gara difficilissima dal punto di vista mentale, è una cosa straordinaria quella che hanno fatto – ha proseguito Spalletti in conferenza sottolineando un concetto molto chiaro -. Noi qualsiasi sarebbe stato il risultato non dovevamo perdere la bussola per quelle che potevano essere le conseguenze, non dovevamo prendere il secondo o il terzo gol. Bisogna fargli i complimenti, ma ci sono cose da andare a rivedere".

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