Spalletti scatenato prima di Milan-Napoli: alla domanda su Guardiola si alza e parte lo show
"Domani incontra Maldini, cosa gli dice?", alla domanda fatta in conferenza stampa Spalletti alla vigilia di Milan-Napoli di Champions risponde con molta pacatezza, ridimensionando cosa è successo al Maradona qualche settimana fa quando nel tunnel ebbe un battibecco con il dirigente milanista.
"Penso di non aver da dire niente a Paolo per quella che è la stima ho di lui – ha ammesso il tecnico del Napoli tornando sull'episodio -. Per voi qualsiasi situazione di telecamere che riprendono ogni cosa diventa uno scontro. Ma sono cose di campo, normalissime".
E per dare maggior forza al suo pensiero cita due esempi, il primo fa riferimento alla sua esperienza in Russia. "Quando ero allo Zenit mi fu chiesto un profilo internazionale che riuscisse a evidenziare forza per il club e quando gli dissi il nome di Paolo Madini furono felicissimi. Erano disposti a qualsiasi cosa ma lui era impegnato. Questo è per dire qual è la stima che ho del calciatore, del dirigente e dell'uomo".
Altro evento, questa volta suffragato dalla possibilità di toccare con mano la citazione. "Si fanno i post su Instagram, ne feci uno anche io nel 2020 da casa, quando non si poteva andare alo stadio. Io allora ero fermo, ci avevo scritto ‘il calcio è il cuore del mondo e il suo battito sarà bello anche da casa io lo vedrò dalla mia Scala del calcio'. Guardate chi c'è accanto a me… le maglie di Maldini e De Rossi sono le più vicine. Per me fu già un dispiacere non averlo risultato alla fine di quella partita".
Argomento Pep Guardiola, aveva definito Spalletti un po' scontroso per i giudizi arrivati dal tecnico catalano de Manchester City. L'allenatore del Napoli si alza in piedi al nome del collega e snocciola così il suo pensiero. Anche in questo caso senza lasciarsi trascinare dalla polemica e dal botta e risposta a distanza.
"Dalla sua risposta ho capito che le parole che ho detto non sono state interpretate come volevo. Quando parlo di Guardiola, mi devo alzare in piedi (e lo fa fisicamente, ndr). È uno degli allenatori che guardo costantemente. Gli chiedo scusa perché a me fa piacere se uno come lui parla bene del Napoli. Io dovrei metterci giorni per parlare delle sue squadre, tanto ne parlerei bene".
La chiosa è affidata a una battuta. "Se poi parliamo del Napoli che deve vincere la Champions allora dico che noi non abbiamo l'ansia di dover dimostrare di dover vincere. Spero di poter farmi due risate con Guardiola offrendogli un buon caffè turco". A Istanbul, dove si gioca la finale. Una cosa alla volta, prima c'è il Milan senza Osimhen (a San Siro), in dubbio anche per il ritorno, con Raspadori non al top e un assetto da rivedere.