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Spalletti ricorda i 7 minuti infernali del Napoli a Empoli: “Ci ha distrutto il lavoro di un anno intero”

Il Napoli gioca domani a Empoli l’anticipo della 24ª giornata. Nella scorsa stagione al “Castellani” (come anche al “Maradona”) subì una sconfitta cocente che lo estromise dalla corsa scudetto. Dopo il successo in Champions, il tecnico avverte: “Dall’euforia non deve iniziare la presunzione che mette fine alla crescita”.
A cura di Maurizio De Santis
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Da 0-2 a 3-2 in sette minuti infernali al "Castellani" e il ceffone preso sul muso al "Maradona" (0-1). Luciano Spalletti prova ancora dolore, rabbia e rammarico quando pensa ai punti persi (male) contro i toscani. E oggi, alla vigilia della trasferta di campionato, mette le mani avanti. Utilizza un esempio tutto suo per chiarire il concetto: "Mettiamo gli occhiali da fabbro e guardiamo solo avanti". Ovvero: guai a lasciarsi distrarre

Sgombra il tavolo dai sorrisi e dall'euforia per la vittoria in Champions League a Francoforte (che ha spinto il suo Napoli con un piede e mezzo nei quarti), richiama attenzione quasi a dire "adesso stiamo calmi", indica la strada da percorrere che resta una sola. Al bando la presunzione di sentirsi forti abbastanza da spaccare il mondo (in Serie A come in Europa), lavorare a testa bassa e restare concentrati è ciò che chiede (e si aspetta).

L'allenatore spiega in conferenza le possibili insidie della sfida coi toscani.
L'allenatore spiega in conferenza le possibili insidie della sfida coi toscani.

Più ancora di quella subita in casa, nella scorsa stagione la sconfitta di Empoli fu devastante per il Napoli che sembrava poter competere per lo scudetto e proprio in trasferta gettò alle ortiche la possibilità di duellare con Milan e Inter fino all'ultima giornata. Gli azzurri si arresero prima, basta dare un'occhiata alla classifica di allora: alla 33a giornata (prima di Empoli) erano a 67 punti, -4 dal Milan capolista e -2 dall'Inter seconda; alla 34a franarono a -5 e a -7 dicendo addio a sogni di gloria. Bruciò tutto tra l'80° e l'87° minuto, il tecnico lo cita come esempio e come monito.

"La partita con l'Empoli ci ha distrutto il lavoro di un anno intero – le parole dell'allenatore -, non del poter vincere o meno, ma proprio per l'equilibrio, la forza. Lì fu brutta perché potevamo andare 3-0 e invece perdemmo e quelle gare diventano devastanti e soffrimmo tantissimo". Ecco perché anche adesso (lo aveva fatto subito dopo il colpo in Germania) avverte: "Dall'euforia non deve iniziare la presunzione che mette fine alla crescita".

Il tecnico non vuole distrazioni né presunzione dopo il successo in Champions.
Il tecnico non vuole distrazioni né presunzione dopo il successo in Champions.

Giocare contro l'Empoli come fosse l'Eintracht, con la stessa intensità agonistica e soprattutto con la stessa mentalità senza lasciarsi andare. Il Napoli che vuole vincere lo scudetto non può permettersi passi falsi nonostante il vantaggio in classifica rassicurante. Spalletti traccia le insidie in base alle caratteristiche dell'avversario che ha di fronte, consapevole che il rischio maggiore in questi frangenti è pagare dazio quando spendi molto in energie psicofisiche dopo impegni come quello di Champions.

"È una partita delicatissima per la loro precisa geometria tattica, noi dovremo dilatare la loro compattezza. Sanno stare in campo benissimo, hanno calciatori forti tipo Vicario, di cui parlano tutti. Poi ci sono Parisi, Baldanzi che ci troveremo il prossimo anno nelle grandi squadre e già ora sanno come comportarsi in campo. Tutti segni della difficoltà della gara".

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