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Spalletti non regge la pressione in conferenza: “Andate a dirlo a De Laurentiis”

Il pareggio casalingo con la Roma è stata una botta forse definitiva per le ambizioni di Scudetto del Napoli: nella conferenza post partita Luciano Spalletti è stato tradito dal nervosismo.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il Napoli dice addio probabilmente alle speranze di Scudetto pareggiando in casa contro la Roma, brava a crederci fino alla fine pareggiando in pieno recupero con El Shaarawy. Un 1-1 meritato dai giallorossi, che portano a 12 la striscia di risultati utili in campionato, mentre gli azzurri non riescono a reagire dopo la sconfitta nella partita precedente con la Fiorentina: un solo punto in due partite al Maradona è decisamente troppo poco per sperare di insidiare Milan e Inter, che adesso sono rispettivamente 4 e 2 punti sopra, con i nerazzurri che devono anche recuperare il match col Bologna.

Il confronto con la gestione Gattuso dell'anno scorso è quasi pari: dopo 33 giornate, Spalletti ha solo un punto in più. Comprensibile la delusione del tecnico toscano dopo il match e se ai microfoni delle TV aveva punzecchiato Mourinho e lo staff della Roma per le reiterate proteste volte a condizionare l'arbitraggio – "quando vengono quelli dell’altra squadra fanno la squadra di casa, montano addosso a tutti, entrano in campo" – nella conferenza post partita Spalletti ha tradito il suo nervosismo quando ha risposto piccato ad una domanda sulle sostituzioni.

La delusione dei giocatori del Napoli a fine partita
La delusione dei giocatori del Napoli a fine partita

La contestazione fatta all'allenatore era se i cambi di Osimhen e Insigne con Mertens e Juan Jesus – e relativo schieramento più difensivo – avessero consegnato il campo alla Roma, vista anche la quasi contemporanea mossa di Mourinho di avvicendare Mancini con Perez, schiacciando il Napoli sulla propria trequarti. Spalletti non ha nascosto il fastidio per l'appunto mossogli: "Ragazzi sennò si va sempre lì, si va sempre lì… a fine anno voi andate da De Laurentiis e gli dite: ‘Secondo me cambia sempre male'. Perché ora si va sempre a finire lì: ‘Cambia male'…".

Poi il tecnico è entrato più nel merito della questione: "Allora… Osimhen sa fare quello dove è molto bravo, ogni tanto a dare degli strappi, ogni tanto a reggere palla addosso, in quel momento la partita era la stessa anche con Osimhen in campo. Con Dries io cercavo… Dries è più bravo a palleggiare, più bravo a venire incontro, a tenere la squadra corta. Poi l'ultima partita (in realtà la penultima con l'Atalanta, ndr) Osimhen non c'era e si è vinto con Dries. Poi volete Dries in campo, tutte le volte si trova sempre qualcosa da dire, diventa troppo facile in questa maniera qui. Noi abbiamo palleggiato male perché non si è tenuta palla, si è persa, si è portata, abbiamo perso delle palle in mezzo al campo che non possiamo perdere in quella maniera lì. Non siamo stati più la squadra che ha questa convinzione di avere questa qualità. Poi è chiaro che le sostituzioni, se i risultati… è un gioco dove se ne esce male, ecco. Le sostituzioni si fanno, ora ce ne sono cinque. ADL (lo chiama così, ndr) mi brontola sempre perchè sostituisco sempre troppo tardi e mi dice che ho sostituito chi non dovevo sostituire. Per cui… ognuno sulle sostituzioni ha le soluzioni per la partita".

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