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Spalletti manda un messaggio agli “israeliani che non vogliono la guerra” prima di Italia-Israele

Udine si blinda per Italia-Israele: la Questura applica misure di sicurezza speciali e il CT Spalletti manda un messaggio di pace speciale prima della partita.
A cura di Ada Cotugno
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L'Italia tornerà in scena in Nations League a Udine, cinque anni dopo l'ultima volta, in una città blindatissima che si prepara alla partita contro Israele. L'attenzione non sarà solo sul campo ma anche al di fuori del Bluenergy Stadium, protetto da misure di sicurezza stringenti per evitare qualsiasi tipo di disordini. Il piano per l'ordine pubblico ha praticamente corazzato la città che nelle ore precedenti alla partita ospiterà anche un corteo Pro Palestina. Anche Luciano Spalletti ai microfoni del TG1 ha lanciato un messaggio di pace, caricando l'incontro di un significato speciale visti gli sviluppi della guerra in Medio Oriente che continua senza sosta.

Il messaggio di pace di Spalletti

Insomma, il clima in cui l'Italia giocherà la seconda partita di questa sosta per le nazionali è teso, ma a Udine tutti si augurano che a far parlare saranno solo i fatti sul campo. La sfida contro Israele si carica di significati, con la guerra a fare da sfondo e il desiderio di pace di tutti. Anche Spalletti ha lanciato un appello a tutti invocando la fine del conflitto utilizzando il calcio come mezzo: "Si va a giocare la partita con la speranza di convincere sempre qualcuno in più, perché io penso che ci siano anche molti israeliani che non vogliono la guerra e noi dobbiamo giocare su quelli, bisogna convincere qualcuno in più che questa è una storia che deve finire".

Udine blindata per Italia-Israele

La volontà di tutti è quella di ridurre al minimo i disordini fuori dallo stadio e di evitare possibili attacchi terroristici. Già da ieri la città di Udine è stata blindata: attorno allo stadio (che non sarà tutto esaurito dato che per ora sono stati venduti poco più di 11mila biglietti) sono state istallate barriere di sicurezza alte due metri e i controlli sono gestiti da circa 450 steward che aiuteranno a mantenere l'ordine pubblico. In più c'è un vasto dispiegamento di forze di polizia, con i reparti mobili che sono arrivati in città da diverse regioni del nord Italia per proteggere quella che è a tutti gli effetti una zona rossa, pattugliata anche da cani antiesplosivo.

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La paura della Questura è ovviamente legata al rischio di attacchi terroristici, con possibili veicoli che potrebbero travolgere l'orda di tifosi diretti all'interno dello stadio per la partita. Per questo l'accesso alla zona dell'impianto è stato limitato e anche gli artificieri hanno bonificato tutta l'area per metterla in massima sicurezza, soprattutto perché prima di Italia-Israele si terrà un corteo Pro Palestina che fa aumentare la preoccupazione per possibili infiltrati. Anche la stessa Udinese sarà coinvolta: stamattina la squadra si allenerà allo stadio ma dovrà abbandonare l'area molte ore prima dell'inizio della partita come previsto dal piano di sicurezza.

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