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Spalletti ‘liberato’ da De Laurentiis: “Via da Napoli per troppo amore. Starò fermo un anno”

Il tecnico del Napoli ha ufficializzato il suo addio alla panchina azzurra dopo le parole ‘liberatorie’ del presidente, Aurelio De Laurentiis, in tv da Fazio. “Mi sento stanco. Ho bisogno di staccare un po’ e riposarmi. E stare con mia figlia Matilde”.
A cura di Maurizio De Santis
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Luciano Spalletti ha confermato la separazione dal Napoli, anticipata da Aurelio De Laurentiis durante la trasmissione di Fabio Fazio.
Luciano Spalletti ha confermato la separazione dal Napoli, anticipata da Aurelio De Laurentiis durante la trasmissione di Fabio Fazio.

Luciano Spalletti ha sempre detto "parlerà il presidente" quando gli chiedevano se il successo avrebbe segnato anche l'inizio di un ciclo e il proseguimento della sua esperienza in azzurro. Da gli accenti usati si era capito che tutto sarebbe finito il 4 giugno, dopo l'ultima giornata di campionato e la premiazione ufficiale al Maradona con la consegna della Coppa per il titolo tricolore (il 3° nella storia del club).

Dopo le parole di Aurelio De Laurentiis, ospite della trasmissione di Fabio Fazio, il tecnico toscano si è sentito finalmente libero di esprimere il proprio pensiero sulla scelta di lasciare la panchina del Napoli dopo aver vinto lo scudetto (il primo 33 anni dopo Maradona) e aver portato la squadra ai quarti di Champions.

A volte per troppo amore ci si lascia – ha ammesso nel corso dell'evento a Coverciano, Inside the Sport 2023 -. Ora non sono in grado di dare tutto quello che merita Napoli. Ho bisogno di riposarmi. Mi sento stanco. Ho bisogno di staccare un po'. Non allenerò il Napoli o altre squadre. Starò fermo un anno devo allenare Matilde. Ho una figlia piccola e ci voglio stare un po' insieme.

Il tatuaggio speciale di Spalletti: lo stemma e lo scudetto del Napoli sotto pelle.
Il tatuaggio speciale di Spalletti: lo stemma e lo scudetto del Napoli sotto pelle.

Un periodo di tempo sabbatico – è il termine usato dal massimo dirigente spiegando quali fossero i termini della richiesta fattagli al netto di un'opzione di rinnovo già esercitata, una mossa strategica da uomo d'azienda – durante il quale si dedicherà ad altro, alla sua vita che nel biennio partenopeo ha lasciato chiusa fuori da Castel Volturno, da quel quartier generale della squadra dove ha vissuto intensamente tutta l'evoluzione della sua esperienza: da quel "la Panda te la restituiamo, basta che te ne vai" (il messaggio che gli scrissero i tifosi che ne contestarono la gestione dell'ultima porzione dello scorso campionato) fino al tatuaggio iconico sul braccio sinistro (lo scudetto accanto al logo del Napoli).

La Panda dell'allenatore griffata da RaffoArt con una sua frase simbolo.
La Panda dell'allenatore griffata da RaffoArt con una sua frase simbolo.

È stato il campionato della riconciliazione tra il club e la piazza dopo perfino gli inviti fatti a De Laurentiis da parte dei contestatori più accessi a prendere l'A16 (la sigla dell'autostrada Napoli-Bari) e a vendere la società. È stata una stagione intensa che Spalletti ha voluto restasse per sempre scolpita sulla pelle. "Da un paio d'anni sentivo pizzicare, sono andato a scavare per vedere quello che c'era e ho trovato questo", ha detto in tv in occasione della sfida col Bologna sottolineando il forte legame che sente con Napoli. E che porterà sempre con sé ovunque andrà, che siano i campi delle sue tenute oppure quelli d'allenamento di un'altra squadra. Non adesso, non ancora.

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