Spalletti interrompe l’intervista: “Giorgio, hai visto Kim?”. Chiellini è impressionato
"Un animale incredibile". La definizione che Luciano Spalletti dà di Min-jae Kim rende bene l'idea di quale siano considerazione del tecnico e impatto del calciatore. C'è ancora qualcuno che, sincera gratitudine a parte per quanto ha dato, rimpiange Koulibaly? Non ci sono più ‘vedove' del comandante senegalese. Kalidou chi..? Vien da dire oggi a guardare le prestazione del colosso coreano acquistato dal Fenerbahçe e calato in una rosa profondamente rivoluzionata. Lo ha cancellato, ne ha fatto tabula rasa.
Il Napoli ha cambiato tutto per rigenerarsi, difesa e attacco i reparti smontati e assemblati di nuovo contenendo i costi e ripartendo con un nuovo ciclo. Nessuno immaginava che in così poco tempo il tecnico sarebbe riuscito a plasmare la squadra. In pochi avrebbero scommesso sulla compattezza di un gruppo che in termini di qualità, esperienza e presenza nello spogliatoio aveva perso calciatori come Ospina, Mertens, Insigne, Fabian Ruiz, KK volato al Chelsea. Ma forse il segreto è proprio questo: per guardare al futuro, devi prima fare i conti con te stesso e chiudere col passato senza remore, con coraggio.
I fatti danno ragione al club, a volte serve anche azzerare la memoria. È meglio non averne, soprattutto se quella dei partenopei è stata spesso legata a cocenti delusioni, all'abitudine alla sconfitta nonostante il culto della ‘grande bellezza', al gol di Faraoni che costò la Champions all'ultima giornata e al crollo nella corsa scudetto che ha trasformato un terzo posto in una bomba di polemiche.
"Un animale incredibile", dice Spalletti e gongola conversando a Sky con Giorgio Chiellini, uno che di difensori rocciosi se ne intende. A Kim ha rinunciato una volta sola, contro lo Spezia in campionato, poi lo ha sempre voluto là in mezzo a duellare. "Lo hai visto?", chiede il tecnico all'ex juventino. "Ne ho parlato prima, mi ha sorpreso – le parole di Chiellini -. Non tanto per l’attenzione che ha, ma per la personalità, l’energia e la sicurezza che trasmette".
C'è un'immagine che è già diventata iconica e racconta tutto di Kim, della carica emotiva e della forza che ha dentro di sé: il recupero in extremis su Brahim Diaz a San Siro, contro il Milan. Quella gamba allunga a mo' di colpo da arti marziali (senza commettere fallo), la tenacia nel contrasto e poi l'urlo ‘bestiale' per essere riuscito a sventare un tiro pericoloso sono il manifesto dell'uomo e del calciatore.
"Ha una forza di impatto, una frequenza di gambe – aggiunge l'allenatore -. Quando percepisce il pericolo raddoppia tutte le qualità che ha. Domani in allenamento vorrà giocare la partitona di quelli che non hanno giocato oggi. Una roba impressionante".
Kim dà tutto e anche di più. Non si arrende mai. È il nemico che ti sbuca dal buio, alle spalle col coltello tra i denti e ingaggia un corpo a corpo furioso. Il resto è meglio e narrazione epica che deve ancora venire. "Però ha anche qualità", fa notare Chiellini. "È fortissimo – replica il tecnico -. Diceva ‘non me l’hanno mai chiesto', ora ha cominciato a capire la guida della palla. Quando un difensore centrale fa così qualcuno gli si deve presentare e liberargli lo spazio per la giocata".