Spalletti in conferenza prima di Italia-Albania: “Gli eroi vincono sul campo non alla PlayStation”
Alla vigilia di Italia–Albania, Luciano Spalletti sembra Al Pacino in Ogni maledetta domenica. L'enfasi delle parole che mette in fila per presentare la partita degli Europei di domani sera è molto simile. Usa termini come "eroi", "giganti", tira in ballo il "sogno" dei bambini che tornano a casa con le ginocchia sbucciate dopo aver giocato per strada e la spinta dei 60 milioni di cuori azzurri che fanno il tifo (anche) da lontano.
"I giganti e gli eroi non hanno timore di andarsi a giocare una partita di calcio", mormora il ct della Nazionale e un po' fa accapponare la pelle. Ma sa bene che la retorica di certi concetti è solo un guscio vuoto che suona nel sacco: fa molto rumore e nulla più. Invece, a questa Italia che debutta da campione in carica (si) chiede molto di più: non vincere a prescindere (gli Azzurri non sono tra i favoriti, ndr) cullando ambizioni completamente scollegate dalla realtà ma sudare la maglia. E poi chissà cosa può accadere… lo scopriremo solo giocando.
"Mettere tutto – aggiunge il ct – vuol dire anche mettersi questa corteccia, questa scocca, per una squadra che non soffre il livello del torneo, l'ambientazione". E mettere tutto è l'unica, vera regola sulla quale c'è intransigenza assoluta. Gli eroi non vincono ai videogiochi, lo fanno sul rettangolo contro avversari in carne e ossa. E prima di essere osannati come tali serve essere professionisti, avere la mentalità giusta e la dedizione al sacrificio. Riflessione che rimarca prendendo spunto dal clamore sollevato sia dal suo carnet di prescrizioni sia dal divieto di trastullarsi (e distrarsi) anche troppo davanti a un monitor.
"Mi dispiace dover commentare cose mai dette – ha aggiunto Spalletti, che ha tenuto a precisare il suo pensiero -. Ciò che a me interessa è che di notte si dorma, non permetto che di notte la squadra stia sveglia e arrivi poi all’allenamento non riposata. Tutto qui".
È questione di rispetto, non di proibizioni severe. Una squadra vincente si costruisce anche così. "Abbiamo una sala giochi dove ci sono due PlayStation bellissime e anche io ci ho giocato. Però poi lo fanno negli orari corretti: è giusto secondo voi giocare fino alle 3-4 di mattina? La notte si dorme meglio, ci sono psicanalisti e medici che lo dicono. Dobbiamo avere uno stile corretto, tutto qui. Io non ho detto che non si può giocare alla PlayStation, ma solo che non si può stare svegli fino alle 3-4 di mattina".