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Spalletti il rabdomante ha già trovato 8 giovani per la Nazionale: il primo convocato sarà Calafiori

Il c.t. dell’Italia ha fatto i nomi di otto giovani calciatori che sono già in rampa di lancio per la Nazionale. Spalletti è pronto a far salire a bordo anche Calafiori e Lucca.
A cura di Alessio Morra
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Ha vinto lo scudetto con il Napoli, poi dopo un breve periodo di riposo è diventato c.t. della Nazionale. Il 2023 di Luciano Spalletti è stato di altissimo livello. Il tecnico toscano ora sta programmando il 2024 che avrà il clou negli Europei che si terranno in estate in Germania. L'Italia è in un girone di fuoco, ma l'allenatore sa che i suoi ragazzi potranno stupire. La sua è una squadra in costruzione che molto presto avrà nuovi giocatori a disposizione. Spalletti guarda il campionato e fa i nomi di chi presto sbarcherà in azzurro. Ma il tecnico ha parlato anche della Superlega, progetto che boccia in modo totale.

La qualificazione agli Europei è stata ottenuta all'ultima giornata e da novembre l'Italia guarda con fiducia e tranquillità al futuro. A marzo sono in programma due amichevoli, poi ce ne saranno altre, ma già con gli Europei in vista. Spalletti ha un'ossatura importante, ma sa bene che servono forze fresche e ci sono una serie di giovani pronti a ricevere, più prima che dopo, la prima chiamata con l'Italia:

"Il mio ruolo è quello del rabdomante. Devo osservare, scoprire ciò che può far esultare la gente. Ci sono tanti giovani interessanti che stanno facendo bene. C'è Kayode, ma anche Ranieri, Koleosho, Casadei. Bove è una certezza. L'atteggiamento di Lucca nell'ultimo periodo mi è piaciuto. Poi c'è Prati, così come Calafiori, che è una certezza sia a sinistra che al centro della difesa: è pronto per la Nazionale".

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Nell'intervista Rai a ‘Un anno di sport' il tecnico ha parlato anche del presidente FIGC Gravina e di Aurelio De Laurentiis, con il quale ha vissuto due anni intensi al Napoli: "Sono come il giorno e la notte: uno è un imprenditore, l'altro è da sempre un uomo di calcio. Hanno approcci diversi ed è giusto. Ma sono entrambi presidenti vincenti, è innegabile. Gravina mi ha messo da sempre a mio agio, mi ha trasmesso stima e i valori del calcio italiano. Si può investire nei club, ma senza la Nazionale non si attira l'attenzione mondiale, per cui è interesse di tutti vendere al meglio il nostro calcio".

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Non poteva mancare una domanda sulla Superlega, che non piace nemmeno a Spalletti che in modo chiaro e netto esplicita il suo pensiero: "Stiamo perdendo lo stupore di Davide che batte Golia. I buoni odori e sapori di un tempo, della terra, della tradizione. Come se il domani dovesse essere scritto dalle regole dei potenti. Qualcuno ci vuole imporre l'unico calcio da guardare, ma finché ci saranno un pallone e due porte la gente sceglierà il calcio che più la appassiona".

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