Spalletti gela un giornalista: “Lei è tifoso di Immobile? Fa piacere che abbia dei tifosi come lei”
L'Italia di Luciano Spalletti esce dalle due partite di qualificazioni europee di settembre con quattro punti che mettono nelle mani degli azzurri il loro destino. La vittoria di San Siro contro l'Ucraina per 2-1 ha risistemato un po' le cose dopo il deludente pareggio in Macedonia: adesso, battendo la stessa Macedonia e Malta (entrambe sfide da giocare in casa), la nazionale avrà poi a disposizione due risultati su tre nell'ultimo match del girone in trasferta contro l'Ucraina. Il 20 novembre basterà non perdere per essere sicuri almeno del secondo posto e dunque della qualificazione, indipendentemente da cosa faranno gli azzurri in casa dell'Inghilterra.
Nella conferenza del dopo gara Spalletti è comprensibilmente sollevato per aver superato incolume un momento già decisivo, dopo che il suo predecessore Mancini gli aveva lasciato in mano una bella patata bollente, sia per la classifica ereditata che per i tempi ristrettissimi dopo le sue improvvise dimissioni di agosto. Il nuovo Ct, come fatto anche a proposito dei fischi a Donnarumma, insiste sui comportamenti che si aspetta dai suoi calciatori.
"Situazioni di questo genere, che non ti danno scelta, dove c'è il risultato a tutti i costi, diventano un po' più difficili da gestire, però poi noi dobbiamo essere contenti di queste situazioni – spiega Spalletti in conferenza stampa – Siamo noi che le dobbiamo proprio andare a incontrare, noi si vuole giocare partite di questa tensione qui. Poi magari per degli obiettivi differenti, per qualcosa di più importante. Però sono queste partite qui, queste tensioni qui, che poi ti danno la misura di che uomo che sei e di quale reazione hai dentro le difficoltà. Ormai è un calcio così e l'Italia deve giocare per partite dove c'è da perforare questa montagna del risultato a tutti i costi, perché non c'è tempo e non si può andare ad aggirare, bisogna passare di lì e basta. E dobbiamo dimostrare che calciatori e che uomini siamo. A chi ci guarda, ma soprattutto a noi stessi".
Durante la conferenza Spalletti gela poi un giornalista che gli chiede i motivi dell'assenza di Ciro Immobile, non schierato titolare contro l'Ucraina a vantaggio di Raspadori e neanche inserito a partita in corso, quando gli ha preferito Retegui. "Lei è tifoso di Immobile? A noi fa piacere che Immobile abbia dei tifosi come lei – sogghigna il Ct azzurro, che poi spiega le sue ragioni – però le posso dire che ce ne sono altri come Scamacca, poi fuori c'è anche Kean della Juventus, ci sono altri calciatori che possono ricoprire quel ruolo, per cui noi staremo attenti a sbagliare il meno possibile e se abbiamo fatto degli errori ci dispiace, staremo ancora più attenti in futuro. Però a me è sembrato che tutti stasera abbiano fatto la loro parte, si è visto che quelli che avevano giocato hanno sofferto più di altri, quelli che abbiamo impiegato per la seconda volta da titolari hanno sofferto più di tutti in campo, perché quel campo là era un campo veramente particolare, che ha lasciato a tutti i calciatori delle scorie e dei veleni nelle gambe e nei muscoli".