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Spalletti furibondo durante Israele-Italia per i cori sfacciati che lancia lo speaker dello stadio

L’episodio accade alla mezz’ora del primo tempo, quando il risultato del match di Nations League è ancora sullo 0-0. Il ct perde le staffe e va dal quarto uomo per quell’episodio mai visto in un match Uefa o Fifa.
A cura di Maurizio De Santis
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Alla mezz'ora del primo tempo di Israele-Italia accade qualcosa che fa perdere le staffe a Luciano Spalletti. Fa un gesto di stizza e si rivolge al quarto uomo, perché? È infastidito dall'atteggiamento dello speaker del campo che chiama i cori per la nazionale del Medio Oriente: in quel momento la regia stacca sui tifosi giunti fino a Budapest che sventolano la bandiera con la stella di Davide; dall'altra parte del campo, quella dove si trovano un centinaio di spettatori italiani, arrivano fischi e buuu di contestazione. Durante l'esecuzione dell'inno nazionale israeliano un gruppetto aveva addirittura voltato le spalle al terreno di gioco.

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L'atteggiamento mai visto di uno speaker provoca la reazione di Spalletti

Quell'insolito, strano e anche sfacciato atteggiamento non è andato già al commissario tecnico che, complice la tensione di un primo tempo poco soddisfacente sotto il profilo del gioco, sfoga anche così la tensione accumulata. Succede tutto quando il risultato è ancora sullo 0-0, pochi minuti più tardi la rete del vantaggio siglata da Frattesi (su cross di Dimarco) spegnerà anche questo focolare di protesta. Non s'era mai vista una cosa del genere: ovvero che, durante un incontro ufficiale Uefa, dall'altoparlante di uno stadio fossero diffusi annunci d'incitamento per una selezione a detrimento di un'altra. Ecco perché il ct non ci ha pensato due volte per segnalare la cosa al quarto uomo. Tanto più che la sfida odierna si gioca in campo neutro, a Budapest.

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Perché Israele-Italia si gioca in campo neutro, a Budapest

La gara della Nazionale ha una sede particolare: la Bozsik Aréna di Budapest, lo stadio che ospita le partite della mitica Honved. La guerra in Israele, la delicata situazione internazionale hanno fatto sì che la scelta di disputare gli incontri casalinghi del team mediorientale cadesse sull'impianto magiaro: Uefa e Fifa hanno ritenuto il provvedimento necessario per garantire la maggiore e migliore sicurezza possibile a calciatori, staff e tifosi.

L'annuncio dagli altoparlanti per i tifosi: entrare in campo è reato penale

Che il livello di attenzione sia molto alto e ogni aspetto curato nei minimi dettagli lo spiega anche un annuncio diffuso dagli altoparlanti dello stadio durante il riscaldamento. "Cari tifosi, scendere in campo costituisce reato penale", è il messaggio/avvertimento letto a testimonianza del clima pesante all'interno della struttura. Non sono mancati controlli minuziosi all'ingresso per i circa duemila tifosi presenti, una situazione che ha riguardato anche addetti ai lavori e giornalisti. La stessa delegazione israeliana è stata scortata con uomini dell'esercito armati di mitra spianati.

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