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Spalletti e gli azzurri a confronto nella notte dopo Italia-Svizzera: si sono detti tutto in faccia

Confronto tra Spalletti e i giocatori della Nazionale dopo il flop agli Europei. L’allenatore e la squadra si sono detti in faccia le cose che non andavano in questa esperienza fallimentare.
A cura di Marco Beltrami
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L'avventura dell'Italia agli Europei si è chiusa nel peggiore dei modi. Le sconfitte e i fallimenti fanno parte dello sport, ma c'è modo e modo di uscire di scena. Anche per questo dopo la disastrosa prova contro la Svizzera, Luciano Spalletti e i calciatori della Nazionale hanno vissuto un momento di confronto: un'occasione per dirsi tutto in faccia, confrontandosi su quello che non è andato in campo e fuori, in questi Euro 2024.

Confronto tra Spalletti e la Nazionale, cosa si sono detti dopo l'uscita dagli Europei

Se c'è un momento per provare a chiarirsi è sicuramente questo visto che l'Italia, come ribadito in conferenza, ripartirà da Spalletti e non ci saranno rivoluzioni. Cosa si sono detti allora il Ct e i giocatori? La squadra secondo quanto riportato da Repubblica avrebbe voluto più certezze, e un impianto di gioco più familiare a praticamente tutti. Il riferimento è ad un modulo con la difesa a tre (per il più classico dei 3-5-2) capace di diventare poi a cinque, con la possibilità dunque di un atteggiamento più prudente.

Le richieste dei calciatori e le lamentele con Spalletti

Una situazione che di fatto è andata in contrasto con quanto si è visto agli Europei, con tanti cambi di modulo e uomini. Una "confusione" che non è stata digerita, anche perché c'è stato troppo poco tempo per metabolizzarla secondo i calciatori E Spalletti, come ha reagito? Anche il commissario tecnico ha voluto manifestare la sua perplessità nei confronti dei giocatori da cui avrebbe voluto vedere più convinzione. Di certo l'atteggiamento in campo degli azzurri, a prescindere dai moduli non è stato quasi mai all'altezza della competizione.

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Spalletti e l'adattamento dei calciatori dell'Italia al modulo della Nazionale

E chissà che proprio a questo confronto Spalletti non abbia fatto riferimento tra le righe in conferenza stampa, quando ha fatto il punto della situazione su questo disastroso Europeo: "Noi siamo come esperienza fatta e come età media una delle più giovani, tra le prime 5-6, addirittura la penultima come presenza dei giocatori convocati in questa competizione. Però era una scelta che avevamo fatto, ci si aspettava più reazione. Fino alla qualificazione tutto sommato c'è stato un adattamento, una reazione nelle partite che è stata differente da quella che abbiamo visto ieri".

E il riferimento è alla reazione relativa al momento della richiesta sui possibili battitori dei calci di rigore, quando Spalletti è rimasto stupito dall'atteggiamento rinunciatario di molti dei suoi.

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Necessaria infatti a suo dire anche un assunzione di responsabilità da parte dei giocatori più esperti per il futuro, senza pensare a troppi discorsi da fare: "Giocatori del valore di Chiellini o Bonucci diventa difficile trovarli, ma si è visto anche che, dando spazio e possibilità a calciatori come Calafiori, si possono trovare dei leader importanti dentro il campo, al di là di quella che può essere l'esperienza vissuta in Nazionale. E noi dobbiamo fare questo percorso, andare dritti a credere che ci siano delle potenzialità che passano attraverso il gioco, le azioni e non i discorsi".

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