Spalletti è amareggiato, ma non vuole che si fermi la crescita della sua Italia: “Abbiamo certezze”
Luciano Spalletti è visibilmente dispiaciuto per la sconfitta incassata a San Siro dalla Francia, un 3-1 che eguaglia il risultato dell'andata a nostro favore e ci condanna al secondo posto nel girone di Nations League in virtù della differenza reti generale: pur amareggiato, il CT azzurro non vuole tuttavia che l'entusiasmo creato nei primi cinque match post Europei (4 vittorie e un pareggio prima di stasera) vada disperso: "Il bilancio di questi tre mesi è sicuramente positivo, abbiamo visto l'impegno dei ragazzi anche stasera, abbiamo visto delle buone cose, però è chiaro che questa sconfitta qualche problema lo crea da un punto di vista di convinzione e sicurezza, ma invece non deve toglierci quelle certezze che ormai abbiamo acquisito, perché ce le abbiamo e anche stasera in alcuni momenti le abbiamo fatte vedere".
Spalletti amareggiato: "È un po' casuale, tutti calci piazzati"
L'Italia al Meazza è stata condannata da tre calci piazzati, sugli sviluppi dei quali sono arrivate tre le reti della Francia: "Purtroppo è così – dice Spalletti alla RAI nel post partita – Quando potresti vivere una serata più tranquilla da un punto di vista di pressioni, poi vai dentro e prendi subito gol su questo calcio piazzato. Poi non siamo stati bravi a rimanere tranquilli, perché siamo andati subito a tentare di fare la partita, di forzarla, e abbiamo speso tante energie. Poi è un po' casuale, tutti calci piazzati, trovano il raddoppio… Dopo, sul 2-1, sembrava che la partita fosse più in equilibrio, che potessimo gestirla, invece poi c'è stato quell'altro calcio piazzato che ci ha creato problemi, poi loro si sono chiusi e diventa difficile trovare spazi".
Nella disamina della sconfitta, Spalletti punta il dito su quella che chiama "la non pulizia di gioco a differenza di altre volte coi centrocampisti". "Abbiamo permesso a loro di chiudersi e di conseguenza c'era da fare molta qualità sulla fase di possesso palla, c'era da fare delle scelte più difficili, più nello stretto, e non siamo stati bravi a scavare quegli spazi lì", conclude il CT dell'Italia.