Spalletti duro sul caso Playstation: “Non dormono la notte”. E annuncia le nuove regole per l’Italia
Luciano Spalletti ha un po' sorpreso tutti in occasione della prima conferenza stampa dal raduno della Nazionale, che si prepara ad affrontare in amichevole Venezuela ed Ecuador. Il Ct, oltre a commentare il caso Acerbi, è tornato sulla vicenda relativa agli azzurri troppo impegnati a giocare fino a notte fonda alla playstation prima delle partite. L'ex allenatore di Roma e Napoli ha rincarato la dose, ribadendo il concetto per i suoi atleti e preannunciando regole più dure.
Dopo l'ultima domanda prevista nell'incontro con la stampa, Spalletti si è reso protagonista di un'uscita inaspettata per togliersi qualche sassolino dopo le polemiche per le sue parole: "Abbiamo finito? Delle Playstation non ve ne frega nulla? Non ve ne frega niente. Sono state fatte trasmissioni ad hoc, anche con ex calciatori. Per voi è giusto che dei professionisti con la maglia dell'Italia non dormono la notte per giocare e non dare il meglio il giorno dopo? A me non importa cosa fanno i calciatori, mi importa che a una certa ora provino a dormire".
Il riferimento è all'intervista concessa poche settimane fa alla Gazzetta, in cui sottolineò il comportamento non gradito di alcuni dei suoi calciatori impegnati fino a notte fonda a giocare ai videogiochi. Una situazione che ha fatto discutere, con Spalletti che non ha perso tempo per rimettere tutti in riga. Questo in vista dei prossimi Europei, in cui bisognerà restare concentrati e compatti dall'inizio alla fine, senza distrazioni eccessive.
Infatti il selezionatore dell'Italia è tornato sull'argomento, dando ulteriori particolari: "Qualcuno è stato sveglio di notte prima della gara con l'Ucraina, non mi sta bene". Patti chiari e amicizia lunga dunque per Spalletti che ha rivelato delle nuove regole imposte al gruppo, soprattutto in termini di tempo libero. Chi non si allinea può tranquillamente restare a casa: "All'Europeo si fa la stanza dei giochi comune, perché è importante riempire lo spazio. A mezzanotte e mezza tutti in camera, perché le dipendenze non vanno bene. Chi vuole spu***nare il tempo non viene in Nazionale, non c'è un contratto che li lega a noi". Patti chiari dunque e amicizia lunga.