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Spalletti da esonero nonostante un contratto blindato: agli Europei troppe scelte incomprensibili

Spalletti al suo primo torneo sulla panchina della Nazionale Italiana torna a casa con una figuraccia non per l’eliminazione ma per la confusione che ha dimostrato prima, durante e dopo EURO 2024.
A cura di Vito Lamorte
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Si può uscire, ma non così. Luciano Spalletti al suo primo torneo ufficiale sulla panchina della Nazionale Italiana viene eliminato dalla Svizzera agli ottavi di finale ma non è tanto l'esclusione in sé a far discutere quanto il modo in cui è arrivata questa figuraccia a EURO 2024 degli Azzurri.

Sì, perché di figuraccia si tratta. L'Italia non si è mai dimostrata all'altezza di una competizione del genere, se non per 60′ con l'Albania, ed è riuscita a prendersi il pass per la fase ad eliminazione diretta solo grazie alle giocate di due singoli nel momento di arrembaggio contro la CroaziaCroazia.

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Il CT non la vede in questo modo e nella conferenza stampa si è espresso così sul torneo disputato dalla sua squadra: "Il futuro è provare a fare scelte differenti, ci vuole gente che abbia più gamba. Vengo via con la certezza che qualcosa devo cambiare, ma non credo sia un risultato così scandaloso come ora verrà fuori. Penso che la mia passione sia sintomo di profondo rispetto per tutti, mi prendo le responsabilità delle scelte, ma quando mi si dice che contro la Croazia abbiamo fatto una partita scandalosa torno a dire di no, oggi e contro la Spagna siamo stati sotto livello, abbiamo superato un turno difficile, secondo me meritatamente, ma non si è vista una squadra che ha una base dove ci si può andare a costruire sopra. Bisogna rimettere mano al telaio che ho scelto, perché questo ha raccontato l’esperienza fatta".

Insomma, di chi è la colpa di questa disfatta? Il CT si è assunto le sue responsabilità dopo aver provato a difendersi nell'intervista post-gara, spiegando il motivo del disastro, ma tocca mettere in fila alcune cose che sono accadute nell'ultimo mese.

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Spalletti in confusione dai convocati alle formazioni

Cosa è successo in campo alla Nazionale Italiana in Germania? Di certo c'è stata tanta confusione. Nelle gare che si sono disputate agli Europei Spalletti ha cambiato tre formazioni diverse in quattro partite e la forma fisica della squadra non è stata mai all'altezza delle altre. Non siamo mai riusciti a mostrare un'identità nostra e le tante modifiche apportate nel corso di queste settimane non hanno aiutato i calciatori: evidentemente non c’era un’idea di fondo sulla quale battere forte fin da subito e se c'era non si è vista mai.

Tutto questo si può dire a posteriori ma la confusione, a questo punto, era abbastanza evidente già dalle convocazioni: qual era l'idea di base dell'Italia per questo Europeo? In che modo si voleva andare ad affrontare uno dei gironi più complessi del torneo?

Le rivoluzioni delle ultime due partite, la rotazione degli interpreti dettata molto dall'istinto (Zaccagni in due spezzoni di match è parso quello con più ‘gamba' di tutti, perché mai dal primo minuto?) e le letture delle partite sono state deludenti pari a zero hanno completato il quadro.

Anche livello di temperamento i ragazzi in campo sono sempre parsi meno motivati degli avversari e questo si è visto, banalmente, sia nei contrasti che nella contesa delle seconde palle. Zero cattiveria, pochissimo agonismo.

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La comunicazione di Spalletti non aiuta squadra e se stesso

Anche la comunicazione di Luciano Spalletti, che negli ultimi anni sembrava essere migliorato molto sotto questo punto di vista, ha lasciato molto a desiderare. I metodi da ‘padre' del gruppo non hanno funzionato e il modo in cui si è relazionato davanti alla stampa su diversi giocatori (Di Lorenzo e Scamacca su tutti) non sono stati assolutamente efficaci e d'impatto. Anzi.

La conferenza stampa pre-Spagna, in cui sembrava lanciare la sfida alla Roja (“Non siete gli unici a giocare un grande calcio, non vi sopravvalutate”) si è rivelata un boomerang e il modo in cui si è relazionato con alcuni colleghi alludendo a spie nello spogliatoio non ha aiutato nemmeno l'ambiente intorno alla Nazionale.

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Il contratto di Spalletti con l'Italia: cosa può accadere

Quanti CT sono rimasti in sella dopo un'eliminazione di questo tipo? Pochi, pochissimi. Ma Spalletti in questo momento non sembra in discussione. Quando si è accordato con la FIGC ha firmato un contratto fino al Mondiale 2026, ovvero un triennale da 2.8 milioni di euro, e la sua posizione sembra abbastanza salda proprio per il progetto di voler tornare a giocare una Coppa del Mondo dopo dodici anni. Intanto, domenica 30 giugno il presidente della FIGC Gabriele Gravina terrà una conferenza stampa a Iselhorn e capiremo meglio quale sarà il prossimo futuro azzurro.

Spalletti, così come Mancini, si è trovato a guidare la Nazionale in un momento di transizione ma entrambi i CT hanno raccolto, oltre ai loro tanti errori, un movimento che non riesce ad imparare dai suoi errori e nei momenti clou imbarca acqua da più parti. Le responsabilità sono tante e andrebbero affrontate il prima possibile per evitare altre figuracce del genere.

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