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Spalletti avvisa l’Italia dopo l’exploit con la Francia: “Contro Israele gara trappola”

Spalletti ha presentato in conferenza stampa la gara dell’Italia contro Israele, valida per il secondo match della fase a gironi della Nations League 2024-2025.
A cura di Vito Lamorte
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Luciano Spalletti ha presentato la gara dell'Italia contro Israele, valida per il secondo match della fase a gironi della Nations League 2024-2025. La Nazionale guida attualmente il gruppo 2 della Lega A insieme al Belgio dopo aver battuto 3-1 la Francia nella gara d'esordio al Parco dei Principi e in conferenza stampa il CT ha dichiarato: "Sarà una partita totalmente diversa rispetto a quella contro la Francia, quel match sarà difficilmente riproponibile. Con la squadra ne ho parlato anche stamani di questa trappola che si potrebbe verificare se non ci arriviamo bene come contro la Francia".

In merito alla formazione che schiererà contro la selezione israeliana, oltre a Calafiori indisponibile c'è la possibilità che il CT cambi altri giocatori: "È difficile riproporre in blocco la squadra di venerdì, smaltire la fatica a distanza di due giorni è impossibile. Ora vediamo come stanno, ma ci sta che cambierò 3-4-5 calciatori".

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Sulla prestazione di Sandro Tonali e sul suo ritorno in gruppo Spalletti ha usato parole molto positive: "Eravamo tutti a braccia aperte pronti ad accoglierlo, per noi è un giocatore importante viste le sue qualità. Ora ce l'abbiamo, s'è rivisto un Tonali nuovo, molto voglioso di far vedere la sua qualità di calciatore, un Tonali che ha la capacità di aiutare tutti in campo perché sa fare tutto. E poi i compagni di squadra gli vogliono molto bene, averlo ritrovato nello spogliatoio anche per gli altri è stato motivo di grande piacere".

In merito all'umore della squadra dopo la prova di venerdì a Parigi, il CT dell'Italia ha affermato: "Io ho cercato di essere differente perché ciò che facevo prima era qualcosa di sbagliato. Noi dobbiamo saper interpretare cosa abbiamo fatto, saperci ragionare. Io ho modificato delle cose. Però ho visto un gruppo subito molto coeso, compatto. Poi la differenza l'ha fatta probabilmente anche il numero dei giocatori portati, il fatto di aver lasciato qualcuno fuori in passato secondo me ha disturbato molto. E poi stiamo portando il discorso sulla possibilità di mettere in campo un po' di qualità differenti: tutti si sono adattati a fare un po' tutto e abbiamo messo in campo tante idee di calcio differenti. A volte li abbiamo pressati alti, altre volte abbiamo fatto blocco bassissimo tornando al calcio che storicamente ci ha contraddistinto. Ma altre volte abbiamo anche mantenuto il possesso palla in mezzo al campo interpretando quindi il calcio di scuole diverse. Altre volte abbiamo cambiato gioco per poi puntare la fisicità delle punte, come faceva l'Inghilterra. C'è un po' la scuola calcio italiana, un po' quella spagnola, un po' inglese… Il possesso palla dice 53 loro e 47 noi e non era facile. Spesso siamo andati da una parte all'altra con una qualità assoluta come hanno fatto Dimarco e Tonali in occasione del gol. Quella è un'azione partita dal portiere e sento dire che ‘finalmente' giochiamo all'italiana. A me è sembrato qualcosa di più in quell'azione, però poi si può semplificare tutto dicendo ciò che ci pare. Detto ciò, siamo stati davvero bravi ma ci tengo a precisare che nessuno dei tre gol è stato realizzato in contropiede. Siamo stati sempre compatti, uniti, mi sono sembrati più una squadra di fratelli. Tutti sapevano fare tutto e nessuno delegava ai compagni. Retegui sul gol di Frattesi ha fatto parlare il pallone tra i due centrali in maniera perfetta, poi è chiaro che Frattesi s'è mosso al meglio. Si sono viste delle giocate di qualità, abbiamo dimostrato di far parte di un po' tutte le razze di gioco".

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