Spalletti attaccato per i complimenti allo Zenit: “Un errore abbinare un titolo sportivo alla guerra”
Tutte le big del calcio europeo si sono qualificate per Euro 2024. All'appello manca solo l'Italia, campione in carica agli Europei. Per compiere la missione alla Nazionale basta un pari con l'Ucraina. Se riuscirà a ottenere il pass Spalletti avrà centrato il primo obiettivo, quello minimo in realtà. Alla vigilia il tecnico ha parlato di formazione, senza sciogliere tutti i dubbi, soprattutto sul centravanti con il ballottaggio tra Raspadori e Scamacca. Ma nella lunga conferenza stampa l'ex allenatore di Napoli e Roma ha ricevuto anche una domanda scomoda sui complimenti fatti tempo fa allo Zenit.
Le ultime sulle formazioni – torna Di Lorenzo, Jorginho sarà titolare così come Frattesi – sono state il tema principale a Leverkusen nella conferenza di Luciano Spalletti, che però ha dovuto anche rispondere sul perché avesse fatto i complimenti allo Zenit San Pietroburgo, che si è aggiudicato il titolo russo. Alla domanda del giornalista ucraino, il c.t. azzurro ha risposto: "I complimenti allo Zenit per il titolo non andavano fatti? In quella squadra lì ci sono ancora tanti giocatori che io ho allenato, l’allenatore era un calciatore che io ho allenato. Il presidente è lo stesso di allora. Io ho ricevuto i complimenti per la vittoria del mio campionato e mi sembra il minimo andare a contraccambiare i complimenti per la vittoria del loro campionato".
Latente in quella domanda c'era il conflitto tra Russia e Ucraina, ma Spalletti ha dribblato le polemiche: "Mi sembra totalmente scorretto accostare quello che è stato un titolo sportivo al conflitto che c’è adesso, un conflitto che non mi trova assolutamente d’accordo".
Spalletti ha chiuso il discorso parlando della guerra e manifestando la propria vicinanza alla famiglia di Giulia Cecchettin, giovane ragazza veneta uccisa a coltellate e ritrovata sabato scorso: "Io poi non conosco le ragioni, ma qualsiasi conflitto non mi trova d’accordo, sono contro ogni guerra. E noi come popolo italiano siamo vicini a tutte quelle persone che poi soffrono dentro questi conflitti. Soprattutto il nostro pensiero va a tutte quelle famiglie che non hanno nulla a che vedere con ciò e vorrebbero solo vivere le loro vite in pace. Siamo vicini alle famiglie di tutte le persone che soffrono, siamo vicini alle famiglie che hanno subito l’alluvione in questi giorni e vicini alla famiglia di Giulia Cecchettin".