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Spalletti alla vigilia di Italia-Israele torna sul caso ultras: “Non devo chiarire nulla a nessuno”

Luciano Spalletti, alla vigilia di Italia-Israele, ha voluto chiudere definitivamente la questione ultrà, a seguito del suo commento alla convocazione di Inzaghi in tribunale: “Ho solo risposto ad una domanda”. Poi il pensiero sulla guerra e i problemi di ordine pubblico a Udine: “Credo che anche molti israeliani non vogliano il conflitto, è una situazione che deve finire”
A cura di Alessio Pediglieri
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Si gioca una partita delicata e determinante per l'Italia in Nations League, a Udine contro Israele. La Nazionale ha il dovere di ribadire quanto di buono fatto fin qui dopo tre gare, tenendo la vetta della classifica ma la viglia è stata movimentata per vicende extra calcistiche: l'ombra della guerra e delle ripercussioni sull'affluenza dei tifosi allo stadio e la discussione sul caso ultras dopo le parole su Inzaghi che hanno aperto il fianco a sterili polemiche: "Ho solo risposto ad una domanda".

Spalletti torna sul tema inchiesta ultras: nessuna spiegazione

Luciano Spalletti ribadisce il proprio pensiero per quello che è anche alla vigilia della gara contro Israele per un commento a margine di quanto sta accadendo in casa Milan e Inter. I vertici e lo staff nerazzurro sono stati chiamati in tribunale per dare la propria testimonianza su ciò che sta emergendo nell'inchiesta e tra questi anche Simone Inzaghi, che Spalletti aveva preceduto sulla panchina interista: "Io non devo chiarire niente a nessuno" ha ribadito al TG1 il ct della Nazionale ancora coinvolto nella discussione. "Ho solo risposto a una domanda su come mi comporto io in certe situazioni".

Cosa aveva detto Spalletti dopo l'interrogatorio di Inzaghi

La nuova spiegazione di Spalletti arriva all'indomani delle polemiche e delle illazioni che aveva suscitato una sua risposta ad una domanda specifica sul coinvolgimento dell'attuale allenatore dell'Inter dalle intercettazioni, e ascoltato dai magistrati come persona coinvolta. Inzaghi avrebbe infatti avuto contatti diretti con i capi ultrà soprattutto per ciò che concerne il "problema" biglietti, mantenendo rapporti al limite: il tecnico ha ribadito però di non aver subito mai coercizioni e di aver semplicemente spiegato la situazione. "Io posso raccontare quello che ho vissuto a Milano e non mi sono mai trovato a che fare con queste situazioni anzi. L’ho trovata una cosa che mi ha sorpreso: non lo so quali siano stati i rapporti precedenti, se uno non lo conosci penso sia difficile poter scambiarci delle parole. Io rispondo a tutti però poi so riattaccare e so continuare la conversazione con chi mi telefona". 

Spalletti nel pre Italia-Israele anche sul problema tifosi

In occasione della sfida di Udine tra Italia e Israele che ha tenuto banco anche per la questione tifosi, Spalletti ha voluto ribadire il proprio pensiero: "Si va a giocare contro Israele. Io penso che ci siano molti israeliani che non vogliono la guerra e noi dobbiamo convincere sempre qualcuno in più che questa è una situazione che deve finire". Un pensiero che arriva a seguito della concomitanza della partita e di una manifestazione pro Palestina (un'ora prima del fischio di inizio), con una affluenza allo stadio ridotta al minimo (circa 11 mila persone) col timore di molti che scattino tafferugli e disordini.

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