Spalletti a gamba tesa sul rinnovo di Insigne: “Sembra che senza la firma non si possa giocare”
Il Napoli guida la Serie A 2021-2022 e non ha nessuna intenzione di mollare la vetta. La squadra di Luciano Spalletti domani ospiterà allo stadio Diego Armando Maradona il Torino per l'ottava giornata di campionato e alla vigilia della partita il tecnico azzurro ha parlato dal centro sportivo di Castel Volturno in conferenza stampa sulla gara contro i granata: "Le partite si preparano sempre allo stesso modo, sono tutte importanti, tutte hanno 3 punti in palio. Ma si vedono i dettagli di chi affrontiamo, che comportamenti usano, le loro caratteristiche e noi sappiamo il nostro percorso. Abbiamo iniziato parlando chiaramente della nostra ambizione, vivere senza scopo è già raggiunto, noi vogliamo avere uno scopo per allenarci e giocare in modo corretto, facendo fatica e sudando, lo si fa per un risultato. Non mi basta una vita facile, voglio metterci qualcosa di mio. Poi è chiaro che il Torino ha una storia di squadra che lotta, tosta, ogni volta ho sempre avuto difficoltà, ti dà battaglia, ora con Juric ancora di più perché è uno che sa fare il suo lavoro, ha il suo credo, prende calciatori con quella caratteristica che vuole, nell'analisi di questa gara non troverei giustificazioni al fatto che abbiamo lottato meno di loro per la nostra classifica, il nostro pubblico, l'amore che ci circonda, questo mi dispiacerebbe".
I partenopei cercheranno l'ottava vittoria consecutiva per tenersi stretta la vetta della classifica e rimanere gli unici punteggio pieno: "Dopo la sconfitta si diceva di vedere la reazione, poi a Firenze, ora dopo queste altre partite, io sono sempre stati rappresentato come chi crea i fantasmi, voi con queste frasi ‘viene il bello' è come quando si attendeva il primo ko, poi Firenze. Ora c'è i contratto di Insigne, non si può andare avanti senza la firma, c'è sempre questa storia, ora si parla delle prossime partite, prima o poi si indovina, domani piove, domani piove, domani piove, e prima o poi pioverà. Sono partite che possono crearci delle difficoltà, ma abbiamo la rosa per andare incontro ad un periodo difficile, ma ho recuperato anche elementi come Demme, Mertens, Lobotka, elementi per noi fondamentali".
Sulla condizione di Dries Mertens il tecnico azzurro si è espresso così: "L'ho visto molto bene. Si è messo definitivamente alle spalle questo periodo e quindi si sente realmente nelle condizioni di far parte di questi sedici titolari che ci sono per partita. Noi continuiamo a dire che ci sono undici titolari, ma dobbiamo uniformarci: dopo le cinque sostituzioni i titolari non sono undici. E' così solo nelle menti di chi vuole cercare il dubbio. Ci sono i titolari dei 60 minuti, quelli dei 30 minuti, quelli dei 20 minuti, quelli dei 75 minuti. Hanno tutti la stessa importanza, chi comincia e chi entra dopo".
A chi gli chiede se dopo il furto dell'auto è cambiato il suo giudizio sulla città di Napoli la risposta è netta: "No. Per gioco sono andato a vedere ciò che succede in Italia. In Italia vengono rubati circa 100 mila auto l'anno, circa 300 auto al giorno. Non capisco perché bisogni fare una parentesi per Napoli. Andiamo alla prossima domanda".