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Spagna, la Liga vuole ripartire il 12 giugno. Piqué: “Meglio qualche giorno più in là”

Il presidente della Liga Tebas, non troppo preoccupato per i cinque calciatori risultati positivi al Covid-19, si augura che il calcio spagnolo possa ripartire il 12 giugno con partite tutti i giorni e a porte chiuse. Il difensore del Barcellona Piqué preferirebbe però aspettare ancora: “Se posso dire la mia, anche per evitare infortuni, qualche giorno in più non ci farebbe male”
A cura di Marco Beltrami
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I cinque calciatori risultati positivi dopo i primi controlli, tra prima e seconda divisione, non spaventano la Liga. Il calcio spagnolo vuole ripartire e farlo il più presto possibile. Il patron della Liga, Javier Tebas spera che si possa tornare in campo il 12 giugno, in maniera tale da concludere il torneo, con un vero e proprio tour de force, in tempo per concentrarsi poi sulle competizioni continentali. Pur dimostrandosi d'accordo con la scelta di tornare in campo, Gerard Piqué colonna e senatore del Barcellona preferirebbe rimandare a più avanti la ripresa degli incontri, in maniera tale da scongiurare il rischio di nuovi infortuni.

Spagna, la Liga può ripartire il 12 giugno

Ai microfoni di  "Movistar + ‘El Partidazo", il presidente della Liga, Javier Tebas si è dimostrato fiducioso sul prossimo ritorno in campo. I cinque calciatori positivi non sono un problema alla luce delle previsioni delle istituzioni calcistiche spagnole: "Ci aspettavamo 25-30 calciatori positivi. È stata una buona notizia considerando i 2500 test effettuati. I cinque giocatori sono nella fase finale della malattia. Nelle partite c'è meno rischio, e avremo il pieno controllo dei giocatori. Sarà impossibile avere un club con cinque contagiati contemporaneamente, se ciò accadrà, ci sarà stata negligenza". 

Il piano della Liga, partite tutti i giorni a porte chiuse

Quando inizierà dunque la Liga? Tebas spera di ripartire il 12 giugno, in maniera tale da evitare ulteriori danni economici. Si giocherà ad un ritmo forsennato: "Abbiamo l'obbligo di tornare in campo dopo i danni già subiti, e aspettiamo l'ok dell'autorità sanitaria. La data d'inizio? Nessuno lo sa, dipenderà dai possibili picchi e dal rispetto delle regole. Il virus è ancora lì. Se è possibile il 12 giugno. Non avremo pubblico negli stadi, ma stiamo pianificando situazioni nuove per i tifosi, e per far godere loro le partite da casa. Ci saranno partite tutti i giorni, fino alla fine della competizione".

Piqué preferirebbe rimandare la partenza della Liga

Chi preferirebbe aspettare ancora per ritornare in campo, è Gerard Piqué. Il centrale del Barcellona ha spiegato i possibili rischi di un ritorno in campo anticipato: "Tutte le misure precauzionali sono buone – le sue parole ai microfoni del Mundo Deportivo – ci sono molte persone che hanno paura, o temono il virus, dobbiamo conoscere e rispettare il protocollo; se lo facciamo tutti, andrà bene. Dobbiamo proteggere la nostra salute. Ci sono molti interessi in gioco, la Liga finirà perché c'è molto in gioco. Giocare senza il pubblico non ci piace, ma finire la Liga senza giocare più, anche se siamo in testa alla classifica, sarebbe brutto. Ha senso quello che sta facendo la Liga. Ho sentito Tebas ipotizzare una ripresa per il 12 giugno, ma manca solo un mese, riprenderemmo senza aver giocato delle amichevoli. Se posso dire la mia, anche per evitare infortuni, qualche giorno in più non ci farebbe male"

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