Spagna femminile in rivolta, in 15 contro il Ct lasciano la Nazionale: “Dovranno chiedere perdono”
La Nazionale di calcio spagnola femminile ha un problema. Quello che sta accadendo è un autentico terremoto dopo il comunicato pubblicato dalla Federazione che ha condannato duramente l'atteggiamento di alcuni calciatori che hanno deciso di lasciare la selezione spagnola. Una presa di posizione netta contro l'attuale Ct Jorge Vilda. In tanti infatti non condividono i metodi dell'allenatore che è ben consapevole della situazione attuale dopo i colloqui a inizio settembre con i capitani Irene Paredes, Patri Guijarro e Jenni Hermoso che hanno spiegato alla Federazione le proprie perplessità sul tecnico.
Quest'ultimo non ha mai chiesto le dimissioni ma pubblicamente aveva detto chiaramente "una sensazione di delusione" e di essere ferito da questa vicenda. "Tutto dovrebbe restare nello spogliatoio" ma invece quella che è esplosa ora è un'autentica bomba. La Federazione spagnola si è infatti vista recapitare ben 15 email, tutte uguali, inviate da 15 calciatrici diverse che hanno deciso di lasciare la Nazionale proprio per via dell'attuale situazione con il Ct Jorge Vilda. Una presa di posizione che i vertici della RFEF non hanno accettato specificandolo anche all'interno di un comunicato durissimo che si porterà dietro ulteriori tensioni nei prossimi giorni.
All'interno della nota pubblicata dalla Federazione si fa presente quanto accaduto nelle ultime ore. "La Federcalcio spagnola comunica di aver ricevuto 15 e-mail da 15 giocatrici della squadra di calcio femminile maggiore, guarda caso tutte con la stessa dicitura, in cui affermano che l'attuale situazione generata influisce "in modo significativo" sul loro stato” e la loro “salute” e che, “purché non sia invertito”, si dimettono dalla nazionale spagnola". Una presa di posizione senza precedenti che ha messo in evitabilmente in imbarazzo anche i vertici del calcio spagnolo che si rifiutano di accettare questo ammutinamento dicendosi pronti ad adottare azioni forti per evitare che la situazioni possa ulteriormente degenerare.
"Non consentiremo ai giocatori di mettere in discussione la continuità dell'allenatore della nazionale e del suo staff tecnico, poiché prendere tali decisioni non rientra nelle loro competenze – si legge ancora nella nota – La Federazione non ammetterà alcun tipo di pressione da parte di alcun giocatore nell'adottare misure sportive. Questo tipo di manovre sono tutt'altro che esemplari e al di fuori dei valori del calcio e dello sport e sono dannose".
La Federazione spagnola sottolinea inoltre come la mancata partecipazione alla convocazione della nazionale è classificata come un'infrazione molto grave e può comportare sanzioni da due a cinque anni di squalifica. "Questo fatto è passato dall'essere una questione sportiva a una questione di dignità – spiega ancora la Federazione – La nazionale non è negoziabile. È una situazione senza precedenti nella storia del calcio, sia maschile che femminile, in Spagna e nel mondo".
A questo punto, in conclusione del suo comunicato, la Spagna prende una posizione netta, anche inaspettata, che rischia di esplodere ulteriormente con il passare dei giorni. "La nazionale ha bisogno di giocatori impegnati nel progetto, che difendano i nostri colori e orgogliosi di indossare la maglia della Spagna – si legge – I giocatori che hanno rassegnato le dimissioni torneranno in futuro alla disciplina della Nazionale solo se accetteranno l'errore e chiederanno perdono".