Spadafora: “Pronti a modificare il protocollo sulla quarantena. Ma ho visto qualche furbo”
Se l'evoluzione della curva dei contagi continuerà a calare e i casi di positività al Covid-19 resteranno bassi c'è la possibilità che venga attuata una delle modifiche al protocollo che più stanno a cuore alla Serie A. La norma sulla quarantena di squadra (e non di isolamento del singolo) qualora un calciatore dovesse risultare infetto scandisce la posizione d'intransigenza da parte del Comitato medico/scientifico del Governo e rispedisce al mittente (la Federcalcio) l'ipotesi di adottare anche in Italia il modello tedesco della Bundesliga (allontanamento dal "gruppo squadra" dell'unità colpita dal morbo).
L'apertura fatta dal ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, è un segnale distensivo, una sorta porta socchiusa per il futuro prossimo e la ripresa del campionato. Nell'intervento durante la trasmissione Stasera Italia su Rete 4, il numero uno del dicastero ha motivato così la posizione del Governo in materia.
Sicuramente con l'evoluzione che avremo nei prossimi dieci giorni, quando ci sarà la vera riapertura, dal 18 maggio, e se la curva del contagio lo consentirà, massima disponibilità a rivedere in maniera meno restringente anche questa regola. Se tutto questo va in successione non vedo perché il campionato non possa ripartire il 13 giugno. Nessuno ostruzionismo o voglia di creare difficoltà, ma le regole che sono in vigore devono essere rispettare.
Da lunedì 18 maggio dovrebbero riprendere gli allenamenti collettivi delle squadre anche se le difficoltà illustrate dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, sul reperimento della strutture dove i club possono organizzare i ritiri blindati per i calciatori. Spadafora non pone ostacoli rispetto alla possibilità che i giocatori facciano ritorno alle loro abitazioni ma chiede che vengano rispettate le regole senza "furbate".
Se la Federcalcio ritiene che non ci siano le condizioni per auto-isolare tutta la squadra, si adattino alle regole degli altri sport di squadra, permettendo ai calciatori di tornare a casa la sera, purché rispettino le regole minime come il distanziamento sociale… Ieri abbiamo saputo del solito presidente furbetto che ha fatto allenare la squadra insieme senza rispettare le regole (il riferimento è alla Lazio di Claudio Lotito ndr).