Spadafora incontra i vertici del calcio: verso il rinvio degli allenamenti di squadra
È il giorno della verità per il calcio italiano. In tarda mattinata andrà in scena la videoconferenza tra il ministro dello Sport Spadafora e i vertici del pallone. Sul tavolo l'argomento relativo alla possibile ripresa degli allenamenti a partire dal 4 maggio, quando dovrebbe iniziare la fase due dell'emergenza Coronavirus. Si va verso il no al ritorno al lavoro di squadra, con il Governo che sembra intenzionato a chiedere alcune modifiche al protocollo presentato dalla Figc per garantire ai giocatori le condizioni di maggiore sicurezza possibile. Niente allenamenti in gruppo dunque, almeno per altre due settimane. Queste le tempistiche per un nuovo incontro, con la speranza che la curva dei contagi cali ulteriormente. Se così fosse il campionato potrebbe slittare ancora e ripartire da metà giugno.
Serie A, cosa succede dal 4 maggio. Si va verso il no alla ripresa degli allenamenti di squadra
Il Governo dunque sembra intenzionato a temporeggiare ancora sulla ripresa degli allenamenti dei club di Serie A che all'unanimità hanno confermato la volontà di portare a termine la stagione. Dal 4 maggio dunque sarà concesso ai club la possibilità di far lavorare i propri giocatori solo a livello individuale, e dunque ancora senza allenamenti di squadra. Nessun lavoro di gruppo dunque e tantomeno partitelle, almeno per il momento. Una situazione legata ai dubbi dei ministeri di Sport e Salute sul protocollo inviato dalla Figc con le disposizioni per permettere a tutti i calciatori di riprendere in massima sicurezza. C'è la volontà da parte del Governo di rivedere alcuni punti del documento.
Spadafora e la necessità di ripartire con lo sport, tutelando però prima la salute
In occasione del question time al Senato, il ministro Spadafora, ha sottolineato la volontà di ripartire, ma in condizioni di totale sicurezza: "Dobbiamo essere consapevoli che dobbiamo riaprire perché lo sport è importante non solo come valore economico ma anche come valore sociale. Gradualmente potremo pensare di riaprire tutta la parte che riguarda gli allenamenti. Per quello che riguarda i campionati e l'attività motoria all'aperto, tanto richiesta dai nostri cittadini, valuteremo assieme al Comitato tecnico scientifico, consapevoli che questa ripartenza va assolutamente spinta ma tutelata nella salute di tutti i cittadini italiani. Sappiamo benissimo che per quanto al calcio venga attribuito il giusto valore come azienda economica per i flussi finanziari che produce, sappiamo altrettanto bene che lo sport non è solo il calcio e che il calcio non è solo la Serie A"
Perché il Governo potrebbe dire di no al ritorno agli allenamenti di squadra per altre due settimane
Dunque i vari club dovrebbero continuare a far allenare i propri giocatori in maniera individuale, almeno per altre due settimane, quando le parti potrebbero ritrovarsi per nuove valutazioni. Il tutto con la speranza che la curva dei contagi cali ancora, e che dunque si possa tornare ad allenarsi prima e a giocare poi in condizioni di maggiore sicurezza. Ancora nessuna scadenza dunque sul tavolo, e soprattutto nessuna ipotetica data sull'inizio del campionato. Se tutto dovesse andare come previsioni si potrebbe ipotizzare uno slittamento della ripresa delle partite a inizio giugno.
La Serie A potrebbe ripartire ad inizio giugno
La prospettiva di una ripresa della Serie A ad inizio giugno, seppur tardi, sarebbe al momento ancora fattibile. In poco più di un mese e mezzo, con un vero e proprio tour de force, si potrebbero completare le 12 giornate di Serie A in calendario e il tabellone della Coppa Italia, in linea con la priorità garantita dall'Uefa alle competizioni nazionali. Ad agosto poi spazio alle coppe europee, con la finale di Europa League in programma il 27 agosto a Danzica e quella di Champions League il 29 dello stesso mese a Istanbul.