Solo uno tra i grandi ex del Napoli ha celebrato sui social la vittoria che avvicina lo Scudetto
Marekiaro non dimentica. La fascia di capitano è qualcosa che hai dentro prima ancora che sul braccio. Hamsik è un pezzo importante di storia del Napoli: la squadra e le cose cambiavano intorno a lui, lui era sempre lì a cresta alta ad attraversare tutte le epoche della squadra di De Laurentiis. Ne ha accompagnato la crescita, in Serie A come in Europa.
È andato via in punta di piedi, senza l'enfasi degli addii strappalacrime né di match giocati all'ultimo respiro. Venne sostituito, uscì dal campo, mise una mano sul cuore e un'altra la usò per salutare la folla. Chissà se un domani ci sarà spazio per lo slovacco nei quadri del club, ma già adesso quando pensi a lui è come se non se ne fosse mai andato. Fino a giugno prossimo sarà ancora al Trabzonspor poi a 36 anni deciderà cosa fare da "grande".
Hamsik c'era nel giorno della presa di Torino, quando Koulibay riaccese il sogno di vincere lo scudetto con il gol segnato di testa (cross di Callejon da calcio d'angolo). C'era nel giorno dello scudetto perso in albergo a Firenze. C'è anche oggi perché, come recita un vecchio adagio, chi ama non dimentica.
Si spiega anche così la storia condivisa sui social al termine della partita dello Stadium. Non ci sono frasi particolari, né parole sdolcinate: non sarebbero da Hamsik. Gli bastano poche emoticon per manifestare in maniera sincera la propria soddisfazione per l'impresa degli azzurri. Tra i grandi ex è stato l'unico a farlo, almeno per ora.
L'immagine è quella postata dal Napoli: ci sono tutti i calciatori raccolti al centro dello spogliatoio in una foto di gruppo che fa già parte della storia. Cinque anni dopo, ma con una prospettiva sportiva del tutto differente (la squadra di Spalletti è a +17 sulla seconda e non a -1 dalla prima), la sfida in trasferta coi bianconeri diventa ancora una volta snodo importante della stagione in chiave scudetto.
Di quella squadra sono rimasti solo Mario Rui e Piotr Zielisnki, tutti gli altri sono stati ceduti un poco alla volta. Gli ultimi, tra cui l'ex capitano Lorenzo Insigne e l'ex bomber Dries Mertens, hanno scandito scampoli della prima esperienza Spalletti poi hanno preso strade differenti perché anche questo fa parte del gioco, rientra nel naturale ciclo di rinnovamento di un club che traccia un solco rispetto al passato, mette da parte i sentimentalismi e guarda avanti.
Hamsik applaude, allega un cuore tutto azzurro e occhi strabiliati: è lo strano effetto che fa la squadra di Spalletti che s'è imposta per gioco, personalità, mentalità tanto in campionato quando in Champions almeno fino a quando il ‘diavolo' non ci ha messo la coda e l'ha fatta inciampare. I venti punti di vantaggio parlano da soli, non c'è molto altro da aggiungere. A Marekiaro spunta all'orizzonte uno scudetto atteso 33 anni.