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Solo sei calciatori del Milan non sono stati contestati dai tifosi alla festa dei 125 anni

I tifosi del Milan hanno proseguito la dura contestazione contro società e calciatori rossoneri anche in occasione della festa privata organizzata in occasione per i 125 anni del club: soltanto sei i giocatori applauditi e non contestati dagli ultrà del Diavolo. Indifferenza per l’allenatore Fonseca mentre i dirigenti hanno optato per entrare da un ingresso secondario.
A cura di Michele Mazzeo
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Prosegue la contestazione dei tifosi del Milan (iniziata già in occasione della sfida col Genoa) nei confronti della società rossonera che ha cominciato questa stagione con rendimento altalenante. E per la prima volta nella storia la protesta della parte più calda dei supporter milanisti è andata in scena anche in occasione di un evento privato organizzato dal club per celebrare i 125 anni dalla fondazione che già aveva fatto clamore per alcune assenze eccellenti e per l'invito declinato da parte della leggenda Paolo Maldini (che ha fatto sentire la sua voce con un post su Instagram).

Assiepato fuori dall'ingresso della location che ospita la festa privata c'era infatti un nutrito gruppo di tifosi che ha esposto due eloquenti striscioni e contestato coloro che, a loro avviso, sono i principali responsabili di una situazione non rosea, tanto da costringere ad un clamoroso sfogo pubblico contro i propri calciatori l'allenatore Paulo Fonseca.

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Gli striscioni esposti non lasciano spazio a dubbi: "Dirigenti incapaci, società senza ambizione. Non siete all'altezza della nostra storia" e "Giocatori senza voglia e dignità, siete lo specchio di questa proprietà". La contestazione riguarda quasi tutti: dal proprietario Gerry Cardinale (invitato a vendere dagli stessi tifosi) all'attuale dirigenza (fatta eccezione per l'attuale vicepresidente onorario Franco Baresi accolto con applausi) fino alla stragrande maggioranza dei calciatori.

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Soltanto in pochissimi dunque sono stati graziati dai tifosi che, all'arrivo alla spicciolata degli attuali calciatori rossoneri, hanno espresso chiaramente il proprio pensiero sull'impegno messo in campo da quest'ultimi con cori di invito a tirare fuori gli attributi che non lasciano spazio ad interpretazioni. Se invece l'allenatore Paulo Fonseca è stato accolto in silenzio dai supporter milanisti (che evidentemente non gli attribuiscono responsabilità per la situazione in cui versa la squadra) sono stati soltanto sei i calciatori entrati dall'ingresso principale che sono stati accolti favorevolmente dagli ultrà del Milan: si tratta dello statunitense Christian Pulisic (il migliore per rendimento in questo avvio di stagione prima di infortunarsi), del portiere Mike Maignan, i centrocampisti Youssouf Fofana e Tijjani Reijnders, il difensore Matteo Gabbia e il giovane talento cresciuto nel settore giovanile Francesco Camarda. Per i primi cinque solo applausi mentre per il sesto sono anche partiti cori per lodarne l'atteggiamento mostrato ogni qualvolta è stato chiamato in causa.

Una situazione che ha fatto optare proprietà e dirigenti a scegliere un altro ingresso per evitare la certa contestazione da parte dei tifosi: il presidente Paolo Scaroni, l’amministratore delegato Giorgio Furlani, il direttore tecnico Geoffrey Moncada e il senior advisor di RedBird, Zlatan Ibrahimovic, sarebbero infatti entrati da un’entrata secondaria.

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