video suggerito
video suggerito

Sofia Vialli legge un ricordo di papà Luca, il tempo si ferma: “Un giorno a Londra in ospedale”

La figlia 17enne dell’ex calciatore ha letto uno stralcio di una lettera durante la serata di beneficenza per commemorare il padre morto un anno fa. “Un’infermiera mi disse: lo sa che lei somiglia a Bruce Willis?”
A cura di Maurizio De Santis
178 CONDIVISIONI
Una delle figlie di Vialli, Sofia, ha letto uno stralcio della lettera-ricordo dedicata al padre morto un anno fa.
Una delle figlie di Vialli, Sofia, ha letto uno stralcio della lettera-ricordo dedicata al padre morto un anno fa.

"Lo sa che lei somiglia a Bruce Willis?". Nella serata al Teatro Carlo Felice di Genova questa frase letta dalla figlia di Gianluca Vialli, Sofia, ferma il tempo e per un attimo sposta indietro le lancette dell'orologio. È come se l'ex calciatore fosse presente lì, sul palco, a raccontarsi alla platea. Non è presente fisicamente ma senti che c'è. My name is Luca è l'evento di beneficenza organizzato per commemorare l'ex calciatore morto un anno fa.

Gli occhi sono lucidi, l'emozione è tanta ma non c'è spazio per lasciarsi prendere dal magone e dalla tristezza. Lui, Luca, non lo avrebbe voluto. Non avrebbe voluto essere ricordato così. E allora la più piccola delle sue ragazze (17 anni, mentre la 19enne Olivia è la sorella maggiore) appare in pubblico per la prima volta, accetta di prendere il microfono e offrire alla platea un aneddoto più recente del papà, deceduto il 6 gennaio scorso, consumato dal tumore al pancreas.

Immagine

Il testo fa riferimento a una sorta di lettera scritta durante il periodo della malattia, in quei ritagli di tempo che ti accompagnano tra un'analisi e l'altra, una visita e l'altra, l'attesa per un referto e quant'altro faccia parte del corredo accessorio del trattamento a cui sottoporsi se ad aggredirti è un certo tipo di patologia che si mangia anche i tuoi giorni.

Vialli era andato in ospedale a Londra per effettuare degli esami, si trovava in un reparto che "non era il solito" perché quello abituale era chiuso. Fu allora che si accorse di essere scrutato da un'infermiera, che lo guardava in maniera strana. "Ci pensa su e poi mi dice: lo sa che lei somiglia a Bruce Willis? – dice Sofia nel leggere le parole del padre -. Devo ammettere che mi ha fatto immensamente piacere perché a volte, quando uscivo con i miei amici, facevo proprio finta di essere il famoso attore di Hollywood, ma non ci cascava mai nessuno".

Accanto a Mancini durante l'esperienza trionfale agli Europei.
Accanto a Mancini durante l'esperienza trionfale agli Europei.

Come andò a finire quel simpatico ‘scambio' di persona? Vialli rispose con molta ironia: "È la prima volta che mi dicono una cosa del genere. Spesso mi scambiano per un allenatore di calcio…. un ex giocatore italiano che si chiama Gianluca Vialli".

Vedere per credere. Fu così che l'infermiera gli chiese di prendere il telefonino e fare una ricerca su Google: voleva vedere le sue immagini da giocatore, sincerarsi effettivamente della somiglianza. E quando lo fa si rivolge a una collega con altrettanta sincerità. "Mi disse: no, lei assomiglia più a Bruce Willis. In quel momento ho pensato che se lavori sodo per tutta la vita, se fai sacrifici e non molli mai, alla fine riesci a essere Bruce Willis".

Video thumbnail

Applausi, sorriso agrodolce e occhi velati dalla commozione. Il ricavato dello spettacolo è stato devoluto dalla Fondazione Vialli e Mauro a sostegno del progetto di ricerca ‘Momals: monitoraggio e analisi multi-omica della Sla' dei Centri Clinici NeMO di Milano e Arenzano (Genova).

178 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views