Sneijder: “Avessi solo voluto, sarei stato al livello di Messi e Cristiano Ronaldo”
Nel 2009 Wesley Sneijder arrivò in Italia, firmò per l'Inter, scese in campo ad agosto e al debutto sfidò il Milan (vincendo 4-0). Con ottimi risultati perchè in quell'anno, i nerazzurri con in sella Josè Mourinho firmarono una delle pagine più gloriose del club milanese e del calcio italiano: il Triplete 2010 (tricolore, Coppa Italia, Champions League). E il centrocampista olandese fu una delle colonne portanti della squadra dello Special One.
Oggi, a quasi un decennio di distanza, e a 35 anni Wesley Sneijjder non gioca più a calcio, ritiratosi alla fine della scorsa stagione ma parla sempre volentieri di pallone, dopo averlo rincorso per una vita sui campi di tutto il mondo anche grazie alla lunga militanza nella nazionale olandese. In una intervista rilasciata a FoxSports, Sneijder ha rilasciato alcune considerazioni sulla sua carriera che hanno destato più che un semplice clamore.
Se mi fossi impegnato al 100% sarei stato ricordato come un giocatore forte tanto quanto Ronaldo e Messi. Rimpianti? Assolutamente no. Il punto è che non avevo intenzione di farlo, tutto qui. Ho preferito fare altre scelte, godermela. Ho vinto tutto ciò che c'era da vincere in palio.
Sneijder come Messi o Cristiano
Sneijder come Cr7 o la Pulce? Con il senno del poi, forse. Ma è difficile pensare che l'olandese potesse assurgere a livelli fenomenali che d oltre 10 anni sia il portoghese che l'argentino stanno mostrando al mondo. Livelli differenti, indubbiamente e il dichiarare a posteriori di ritenere di possedere le stesse doti ma non averle mai sfruttate fino in fondo per indolenza appare più come una provocazione da parte di un ex giocatore, piuttosto che una considerazione reale.
Più Champions che Pallone d'Oro
Sneijder in carriera ha giocato molto e bene, facendo le fortune dell'Olanda, dell'Inter, del Real Madrid. Ha sfiorato anche il Pallone d'Oro 2010, unico fiore all'occhiello che manca in bacheca: "Mi basta pensare che la gente mi considerasse il vincitore morale del trofeo. Ma preferisco aver conquistato la Champions perché mi piace vincere con i compagni, sono un giocatore da squadra".