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Smascherata una grossa falla nel nuovo protocollo della Serie A: “Cosa succede in quel caso?”

Il dirigente dell’Udinese, Pierpaolo Marino, ha posto una questione essenziale in relazione al nuovo protocollo e alla soglia massima del 35% di atleti positivi che blocca ogni attività della squadra.
A cura di Maurizio De Santis
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Il nuovo pacchetto di norme anti Covid permetterà alla Serie A di chiudere la stagione con uniformità di gestione delle quarantene e dei casi di positività
Il nuovo pacchetto di norme anti Covid permetterà alla Serie A di chiudere la stagione con uniformità di gestione delle quarantene e dei casi di positività

Ogni dettaglio in fase di elaborazione delle regole è fondamentale per assicurare che il nuovo protocollo Covid abbia regole uniformi per tutte le amministrazioni  (centrali e territoriali) così da garantire parità di trattamento e certezza di prosieguo per le attività sportive. In buona sostanza, non ci sarà più il rischio di paralisi del campionato a causa delle differenti decisioni delle autorità sanitarie nella gestione della quarantena e dei casi di positività all'interno delle squadre.

Tre i punti essenziali del pacchetto di norme elaborato nell'incontro Governo-Regioni: 1. norme sulla quarantena soft, che permette ai contatti stretti dei positivi di continuare ad allenarsi e di giocare le partite ma seguendo una determinata profilassi; 2. potere delle Asl rimodulato; 3. tetto massimo del 35% di positivi in squadra, una volta raggiunto l'intero gruppo viene bloccato e non può giocare, la gara sarà rinviata. Ecco perché in base a quest'ultimo aspetto perché ci sia il fischio d'inizio non basterà più solo avere a disposizione 13 calciatori (portiere compreso) da pescare eventualmente nella Primavera per completare la lista dei convocati. È stata la soluzione che la Lega Serie A aveva trovato in extremis – sulla falsariga delle indicazioni della Uefa – dopo quanto accaduto alla ripresa del campionato il 6 gennaio scorso, quando molte gare vennero rinviate a causa dei focolai e – contestualmente – dei provvedimenti delle Asl.

La novità importante è nell'ambito in cui va considerata la percentuale da calcolare: la soglia del 35% fa riferimento solo al gruppo della prima squadra, escludendo così i giocatori della Primavera e anche lo staff che era inserito nel computo generale. Pierpaolo Marino, dirigente dell'Udinese, ha sollevato su Twitter una questione interessante che sarà sicuramente oggetto di verifica e di discussione onde evitare intoppi ulteriori: "Nuovo protocollo: nel caso che nei negativi della rosa non ci fossero portieri, cosa succede… ?".

Non è un'osservazione di poco conto visto che il bacino d'utenza è limitato ai 3 portieri della prima squadra e la proposta di Marino – in replica a una risposta di un tifoso – è avere a disposizione "almeno un portiere da mandare in campo che non sia un Primavera". Una situazione da chiarire adesso prima di finire fuori strada dopo l'ennesima ripartenza.

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