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Siviglia-Inter 3-2, gli andalusi vincono la finale di Europa League per la sesta volta

Il Siviglia si conferma formazione specialista dell’Europa League, batte l’Inter per 3-2 in finale e solleva la Coppa sotto il cielo di Colonia. Primo tempo scoppiettante, caratterizzato da ben 4 reti. Nella ripresa una sfortunata deviazione di Lukaku (su rovesciata di Diego Carlos) regala vittoria e trofeo agli andalusi. Ma pesano anche i cambi tardivi di Conte.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Siviglia si conferma formazione specialista dell'Europa League (è la sesta messa in bacheca dal 2005 a oggi), batte l'Inter per 3-2 in finale e solleva la Coppa sotto il cielo di Colonia. Primo tempo scoppiettante, caratterizzato da ben 4 reti. Nella ripresa una sfortunata deviazione di Lukaku (su rovesciata di Diego Carlos) regala vittoria e trofeo agli andalusi. Non è solo colpa della malasorte (compresa una deviazione sulla linea su Sanchez) ma anche della mancata reazione emotiva dopo la terza rete, degli errori dei singoli (Gagliardini sbaglia quasi tutti i palloni e si perde De Jong, Lautaro evanescente) e dei cambi che Conte effettua solo quando si trova in svantaggio (perché non inserire prima Eriksen e/o Alexis?) lasciando campo e gioco agli avversari.

Letale su palla inattiva. Tiri totali, maggior numero di passaggi e precisione nel fraseggio, contrasti vinti, dribbling riusciti. È il Siviglia che viene premiato dalla maggior parte delle statistiche, a testimonianza della differente identità tattica rispetto all'Inter (abilissima nelle ripartenze), ma i numeri raccontano anche che alla voce "grandi occasioni. sono i nerazzurri ad aver creato i pericoli maggiori verso la porta andalusa.

Mescolate tutti questi ingredienti, aggiungete un pizzico di suspence per i calci di rigore e un mancato ricorso al Var (su tocco di braccio di Diego Carlos), ne vien fuori un primo tempo vietato ai deboli di cuore, giocato sul filo della tensione (anche troppa, a giudicare dal battibecco tra Conte e Banega che sfiorano il contatto), scandito dalla potenza e dal dinamismo di Lukaku, dal carattere degli andalusi. Vanno sotto di un gol dopo 3 minuti per una leggerezza che spiana la strada al belga ma la reazione è da grande squadra. Ci pensa De Jong (che Lopetegui preferisce ad En-Nesyri dall'inizio) a piazzare l'uno-due che rischia di metterti al tappeto.

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Risultato ribaltato e inerzia del match che cambia. Durerà poco perché sarà la zampata di Godin, l'esperienza del "vecchio leone" che ha combattuto mille battaglie in Coppa con l'Atletico, a graffiare l'incontro. Perfetto il cross di Brozovic, altrettanto stacco e conclusione del difensore uruguagio che sigla il pareggio. È il sesto giocatore a segnare sia in una finale di Champions che in una finale di Europa League dopo Steven Gerrard, Hernan Crespo, Dmitri Alenichev, Allan Simonsen e Pedro. Applausi a scena aperta. Finita? No. L'ultima emozione del primo tempo è sull'ennesima punizione del Siviglia affidata a Banega: colpo di testa dell'ex Milan, Ocampos, Handanovic devia sopra la traversa.

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Nella ripresa il ritmo si abbassa, prevale l'equilibrio, la necessità di non scoprirsi. L'impressione, però, è che la gara possa sbloccarsi di nuovo da un momento all'altro. De Jong e l'argentino ex di turno si confermano migliori in campo per gli spagnoli, sul fronte nerazzurro prevalgono Brozovic, Young e Lukaku. Peccato che la fortuna non aiuti il belga in occasione della rete del vantaggio del Siviglia. Destro calibrato ancora una volta di Banega, rovesciata di Diego Carlos sulla quale c'è la deviazione netta di Lukaku.

Conte cambia subito e prova a ricucire il match: dentro Eriksen (fuori Gagliardini, una sostituzione ai più apparsa tardiva) ma anche Sanchez (al posto di Lautaro Martinez) e Moses (per D'Ambrosio). La mossa si rivela giusta, la "dea bendata" si volta dall'altra parte quando sui piedi del "niño maravilla" capita la palla del 3-3: Koundé salva sulla linea di porta, non riesce il tap-in definitivo né a Moses né a Sanchez. Nella mischia verrà lanciato anche Candreva per l'ultimo assalto all'arma bianca. Non basta. È il sesto trionfo per il Siviglia in Europa League dal 2005 a oggi (2005-2006, 2006-2007, 2013-2014, 2014-2015, 2015-2016).

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