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Sirigu pressato da Bonucci: “Ha lanciato una petizione su Instagram per convincermi”

Salvatore Sirigu racconta il suo compito di motivatore all’interno dello spogliatoio dell’Italia, un ruolo fondamentale per il trionfo azzurro agli Europei: “Ho cercato di tramandare princìpi e valori che mi sono stati trasmessi dai campioni frequentati in Nazionale”. Poi la rivelazione sulla petizione lanciata da Bonucci: “Dovrò cedere…”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Uomo spogliatoio e compagno ideale, questo è stato Salvatore Sirigu nella spedizione dell'Italia che ha trionfato ai campionati Europei conclusisi a Wembley con la vittoria sull'Inghilterra ai calci di rigore. Il portiere sardo ha svolto un ruolo preziosissimo fuori dal campo, offrendo quotidianamente agli azzurri pensieri motivazionali e quant'altro servisse alla causa.

Dai consigli decisivi dati a Gigio Donnarumma prima dei rigori di Italia-Spagna al video che ha commosso tutta la squadra sul pullman che la portava allo stadio prima della finale, Sirigu è stato l'uomo che ha fatto la differenza pur senza parare, come racconta al ‘Corriere della Sera': "Quando non giochi hai due strade: o aspetti il tuo turno in silenzio, oppure cerchi di essere prezioso in altro modo. Ho cercato di tramandare princìpi e valori che mi sono stati trasmessi dai campioni frequentati in Nazionale. Quando ti trovi davanti uno come Cannavaro, osservi e ascolti. Poi Buffon: ho un'ammirazione totale per Gigi. E De Rossi: ha dato anima e cuore per la Nazionale, averlo con noi è stato speciale".

Prima della gara di Wembley dunque Sirigu ha spedito sulla chat whatsapp della squadra un video in cui mogli, fidanzate, genitori e soprattutto figli dicevano ai giocatori azzurri: "Vinci per noi". Impossibile non commuoversi, così come impossibile non scendere in campo di lì a qualche ora con la voglia di mangiarsi l'erba per riportare la coppa in Italia dopo 53 anni: "Ho cominciato a inviare messaggi quasi per caso, alla vigilia della gara con la Turchia – spiega il portiere appena silurato dal Torino – Ci stavamo cambiando e non sapevamo a cosa saremmo andati incontro. Ho scritto alcune frasi sul telefono, le ho salvate. E poi ho deciso di inviarle. C'era scritto: ‘Veniamo da un anno e mezzo durante il quale il calcio non è stato più lo stesso, per noi è già una vittoria entrare in uno stadio con i tifosi. Ricordiamoci che uniti si è più forti, e che più si è uniti e più si è forti. E godiamocela, perché tanti vorrebbero essere al nostro posto‘".

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Quanto alle frasi sussurrate a Donnarumma, Sirigu invece non si sbottona: "Resterà per sempre un segreto tra me, lui e Meret, un altro giovane serio e sereno. Io sono più vecchio, mi ascoltano. Gigio ha umiltà e testa sulle spalle, perciò mi piace: i calciatori passano, gli uomini restano. Il bello in questo gruppo è che discutiamo tutti assieme, giovani e vecchi, di cose serie e di stupidaggini".

Il 34enne portiere racconta invece cosa ha inviato ai compagni prima della finale, oltre al video delle famiglie: "Un messaggio spero toccante, ma anche libero e positivo. Giochiamocela con il sorriso perché è un privilegio esserci, ho detto. E ancora: siamo arrivati fin qui, non può che andare in un certo modo. Avevo ragione". Sirigu non è uomo da social network, ma le cose potrebbero cambiare a breve: "Non ne avverto l’utilità. Ma Bonucci ha lanciato una petizione su Instagram per convincermi: dovrò cedere…".

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