Sirigu è davvero un grande: “Sul pullman ci ha mostrato un video, piangevamo tutti”
I successi nello sport si costruiscono in campo ma anche fuori: è una legge che non fa sconti e che ancora una volta ha trovato la sua applicazione esatta ieri sera, quando un'Italia granitica, monolitica, dal respiro unisono ha trionfato ai calci di rigore sull'Inghilterra, riportando gli Europei nel Belpaese dopo 53 anni.
Roberto Mancini è riuscito nell'impresa di costruire a tempo di record un gruppo che oggi tutto il mondo ci invidia dalle macerie della gestione Ventura, che aveva portato al disastro della mancata qualificazione ai Mondiali nel 2018. Spesso si sente dire che chi sta fuori e non scende in campo è importante quanto chi gioca: ebbene, è tutt'altro che un luogo comune, come racconta meglio di qualsiasi altra cosa quello che è accaduto ieri sera nel dopo partita, quando sia Chiellini che Florenzi – non sollecitati, ma di loro impeto dal cuore – hanno fatto a distanza di qualche minuto l'uno dall'altro il nome di Salvatore Sirigu come esempio di quello che deve essere un compagno, un amico, un leader.
"Oggi Salva prima della partita ha raccolto per noi un video di tutti i nostri cari e parenti e ci ha fatto piangere tutti nel pullman prima di venire allo stadio", ha raccontato Chiellini a Sky Sport, facendo intuire il momento di grande commozione vissuto dalla squadra azzurra per una sorpresa tanto bella quanto inattesa. Florenzi ha poi aggiunto un altro episodio: "Vorrei fare un grande ringraziamento soprattutto a Sirigu, è stato un grande motivatore. Prima della finale ha scritto per ognuno di noi un bigliettino motivazionale, tutti diversi l'uno dall'altro. È un grande".
Del resto è fin dall'inizio degli Europei che Sirigu sta svolgendo un ruolo che evidentemente ha nelle proprie corde. Se Donnarumma infatti è stato nominato miglior giocatore del torneo, il portiere sardo è stato eletto dalla squadra azzurra il compagno che tutti vorrebbero avere in spogliatoio: un bel pezzo della coppa sbarcata oggi a Roma è anche sua.