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Sinisa Mihajlovic: “Avevo un debito col Bologna. Salvezza, soddisfazione più grande”

Sinisa Mihajlovic ha parlato ai ragazzi del settore giovanile del Bologna. Lealtà, rispetto, impegno i concetti espressi dal tecnico serbo che ha raccontato la propria esperienza: “La salvezza è stata la mia più grande soddisfazione. Non lo dimentico, è uno dei motivi per cui sono tornato qui”.
A cura di Maurizio De Santis
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La maglia del Bologna sette giorni su sette. Sinisa Mihajlovic non l'ha tolta nemmeno nei giorni peggiori, quelli della paura e dell'angoscia per la malattia (la leucemia) che l'aveva sorpreso ed è riuscito a superare grazie alle dure mediche e all'affetto della famiglia. Era finito all'angolo, ha tenuto duro e serrato i pugni, ne è uscito alla sua maniera. Il legame con la città e il club s'è rinsaldato in questi anni, il tecnico serbo ha raccontato la propria esperienza dinanzi ai ragazzi dell'Academy rossoblù.

La più grande soddisfazione con il Bologna è essere riusciti a conquistare la salvezza – ha ammesso Mihajlovic – contro ogni pronostico. Non lo dimentico, è uno dei motivi per cui sono tornato qui. Non mi piace avere debiti e volevo finire il lavoro e ripagare l'affetto dei bolognesi.

Mihajlovic ha continuato a seguire il lavoro della squadra anche dal letto d'ospedale: lo aiutarono la tecnologia e la lealtà dei collaboratori. S'è presentato in panchina anche quando non poteva, perché nulla avrebbe potuto tenerlo lontano dai suoi ragazzi. E ai giovani del Bologna spiega qual è il suo rapporto con i calciatori. Severo ma giusto, molto paterno. Dà e chiede sempre il massimo.

Scherzando, dico che i miei calciatori sono liberi di fare quel che voglio io – ha aggiunto Mihajovic -. Ho un bellissimo rapporto con loro, a volte mi fanno arrabbiare ma ognuno deve vivere la sua età. Sono tutti bravi ragazzi, io a 22 anni facevo anche di peggio: gli sbagli si possono fare ma bisogna correggerli e ascoltare le persone più grandi. Bisogna essere veri, leali, sinceri: è il modo migliore per essere rispettati.

Dal campo alla realtà quotidiana le linee guida sono sempre le stesse: se sul rettangolo verde segui (e rispetti) il tuo allenatore, quando svesti la divisa e torni a casa il tuo "mister" sono i genitori. Ai ragazzi del settore giovanile Mihailojivc rivolge una raccomandanzione.

La cosa più importante è quello che vi dicono i genitori, non guardateli come vecchi che non capiscono nulla, loro vogliono sempre il tuo bene e non ti porteranno mai sulla strada sbagliata.

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